Questa mattina la città di Catanzaro si è svegliata leggendo una nota del primo cittadino, Nicola Fiorita pubblicata sul profilo pubblico di Facebook del sindaco.
Le intenzioni contenute nel messaggio sono molto chiare: Fiorita sogna una Catanzaro metropolitana, capace di inglobare le bellezze dei territori circostanti e di proporle come esempi di orgoglio regionale. Rompere quindi i limiti amministrativi per generare un’opportunità.
Catanzaro, in quanto capoluogo di regione, può vantarsi di avere un patrimonio culturale e turistico invidiabile e la sinergia con le altre amministrazioni potrebbero portare all’intera regione un beneficio che va oltre i confini geografici.
Il messaggio di Nicola Fiorita: Catanzaro e il luogo delle fate
Il primo cittadino ha iniziato così il suo messaggio: «Anche il Grande Albergo delle Fate, così come la mitica rotonda di Copanello, è uno dei simboli della Grande Catanzaro. E anche questo magico sito della Sila Piccola rischia il più completo abbandono.»
Fiorita prosegue: «Ma molti si chiedono: perché il sindaco di Catanzaro s’impiccia di questioni che non lo riguardano ? Non ha già tanto da fare a Catanzaro? Ecco il punto. Nella mia visione di Grande Catanzaro tesori come la rotonda di Copanello , il Grande Albergo delle Fate, il parco archeologico di Scolacium, il polo archeologico di Tiriolo, i capolavori di Mattia Preti a Taverna, la riserva di Valli Cupe, il Santuario della Madonna di Porto e tanti altri ancora, fanno parte di un patrimonio unico e inestimabile che appartiene anche alla Città Capoluogo.»
Per il primo cittadino: «Sono i luoghi del cuore per intere generazioni di catanzaresi, ma anche tasselli potenziali di una nuova strategia turistica dell’intera area. Il Grande Albergo delle Fate, capolavoro architettonico voluto da Eugenio Mancuso (lo stesso a cui si devono edifici pregevoli come il Grande Albergo Moderno di piazza Matteotti e l’omonima galleria), è stato al centro della vita culturale e mondana della Catanzaro degli anni Cinquanta e Sessanta.»
Nicola Fiorita ricorda e sottolinea che: «I mostri sacri del cinema italiano , da Vittorio Gassman a Sophia Loren a Raf Vallone, sono stati ospiti di quelle stanze e quei saloni tappezzati con i tessuti artigianali calabresi. Ora mi chiedo: possibile che nessun imprenditore sia interessato a fare rivivere questa meraviglia, incastonata nel verde della nostra Sila? Possibile che le Istituzioni non pensino a varare un progetto tale da trasformare il GA delle Fate in un museo della montagna o altro contenitore culturale e ambientalistico? A me piace immaginare una Grande Catanzaro che metta assieme tutti i nostri tesori e li utilizzi per costruire una straordinaria offerta turistica che vada dalle nostre Marine alla nostra montagna incantata. Impresa non facile, ma non impossibile.»
Un impegno come cittadino, rappresentante un’intera città
Sicuramente un patrimonio importante come quello sopradescritto farebbe emergere l’immagine della Città di Catanzaro e delle zone limitrofe fungendo come un’eco, un’attenzione particolare, al fine di offrire un’altra visione al comprato turistico dell’area geografica.
Soprattutto, si evita il degrado di un bene inestimabile come Il Grande Albergo delle Fate, un tesoro che racchiude un’epoca che ormai non esiste più e che ancora è capace di evocare lo splendore dei tempi migliori.
Un lavoro di sinergie tra amministrazioni. Chissà se il sogno sarà mai realtà.
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