Nuovo caso di febbre del Nilo in Calabria: deceduto un 90enne

Virus West Nile
Virus West Nile

Emergenza febbre del Nilo in Calabria: muore un 90enne a Paola, segnalati altri due casi di infezione nella regione tra disinfestazioni e monitoraggi dei volatili

Un nuovo caso di infezione da virus West Nile è stato segnalato in Calabria, portando con sé tragiche conseguenze. Un uomo di 90 anni, residente nell’entroterra cosentino, è deceduto all’ospedale di Paola dopo aver contratto il virus tramite la puntura di una zanzara infetta. Questo è solo l’ultimo di una serie di casi che hanno colpito la regione negli ultimi mesi. Il virus, noto comunemente come Febbre del Nilo, è già stato protagonista di altri episodi nella zona.

A luglio, un 85enne è stato curato con successo presso il reparto di malattie infettive dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Purtroppo, non tutti i pazienti hanno avuto la stessa sorte: lo scorso anno, un uomo di cinquant’anni è deceduto dopo un breve ricovero in rianimazione presso l’ospedale Annunziata. Questi casi evidenziano la pericolosità dell’infezione, in particolare per le persone anziane o con condizioni di salute preesistenti.

Il virus West Nile è trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di zanzare infette, mentre i volatili fungono da serbatoi naturali del virus. Per monitorare e prevenire la diffusione della malattia, l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) ha intensificato le azioni di sorveglianza e disinfestazione sul territorio, concentrandosi anche su analisi approfondite dei volatili per identificare eventuali portatori del virus.

L’infezione da West Nile spesso non provoca sintomi evidenti, ma circa il 20% delle persone infette può manifestare febbre, mal di testa, nausea e altri sintomi lievi. Nei soggetti anziani o con un sistema immunitario compromesso, l’infezione può evolvere in forme gravi, portando a encefalite e altre complicazioni neurologiche. In meno dell’1% dei casi, il virus può causare sintomi gravi come disorientamento, tremori, paralisi e, nei casi più estremi, il coma e la morte.

L’ASP rimane impegnata nell’applicazione rigorosa del piano di prevenzione della malattia, ma i recenti casi dimostrano l’importanza di mantenere alta la guardia. La popolazione, soprattutto le persone più vulnerabili, è invitata a prendere precauzioni per ridurre il rischio di punture di zanzare, che rimangono il principale veicolo di questa pericolosa infezione.