Arrivati 49 migranti al porto di Roccella Ionica, inclusi 35 uomini, 7 donne e 7 bambini di età compresa tra 3 e 10 anni
L’ondata di sbarchi di migranti presso il porto di Roccella Ionica continua senza segni di rallentamento. Dall’inizio dell’anno, la località ha già accolto ben 51 arrivi di profughi, portando il totale a oltre 4.500 persone provenienti da varie nazioni. L’ultima ondata di sbarchi è avvenuta oggi, poco dopo mezzogiorno, con l’arrivo di 49 migranti provenienti dall’Iran, dall’Iraq e dal Kazakistan, seguito da un precedente arrivo di 86 profughi durante la notte tra mercoledì e giovedì scorsi.
Il gruppo di migranti appena giunto comprendeva 35 uomini, 7 donne, tra cui una donna in avanzato stato di gravidanza, e 7 bambini con un’età compresa tra i 3 e i 10 anni. La Guardia costiera di Roccella Ionica ha individuato i migranti in mare a bordo di una barca a vela di piccole dimensioni, posizionata a diverse decine di miglia di distanza dalla costa calabrese. Secondo quanto riportato da alcuni dei profughi, l’imbarcazione sarebbe partita dalle coste della Turchia lo scorso lunedì.
Dopo aver effettuato un primo controllo da parte delle forze dell’ordine e del personale sanitario, i migranti sono stati temporaneamente sistemati nella tensostruttura portuale, su disposizione della Prefettura di Reggio Calabria. La struttura è gestita congiuntamente dalla Croce Rossa, dalla Protezione Civile comunale e da un team di Medici Senza Frontiere, che stanno fornendo assistenza e supporto ai migranti in questa fase critica.
Quest’ultimo afflusso di migranti evidenzia la continua complessità della situazione migratoria nel Mediterraneo e l’urgente necessità di adottare strategie e politiche a livello sia nazionale che internazionale per gestire e affrontare questa crisi umanitaria. Con l’aumento costante degli arrivi, diventa fondamentale creare soluzioni sostenibili e umane per garantire la sicurezza e il benessere di coloro che fuggono da situazioni di conflitto e instabilità. L’importanza di affrontare la questione con compassione e solidarietà non può essere sottovalutata, mentre si cerca un equilibrio tra il dovere di proteggere i confini e il rispetto dei diritti umani fondamentali.
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