All’Ordine dei Giornalisti della Calabria è stato segnalato il fatto che alcuni non meglio precisati operatori dell’informazione, “armati” di telecamera e/o di macchine fotografiche, hanno avvicinato e rivolto domande, in merito al recente arresto di un parroco in provincia di Reggio Calabria, a bambini di una scuola elementare del reggino.
La stessa segnalazione è arrivata all’Osservatorio per i Diritti del Minore presieduto dal dott. Antonio Marziale il quale ha investito del problema l’Ordine dei Giornalisti. Sperando non emerga che tra detti “operatori dell’informazione” ci fosse qualche giornalista, l’Ordine sente comunque la necessità di ribadire che il Codice deontologico dei giornalisti (art. 7), la Carta di Treviso e il codice Tv-minori vietano in maniera assoluta e cogente di coinvolgere in qualsivoglia modo i minori in fatti di cronaca, ancor più qua ndo, come nel caso specifico, si rischia di provocare turbamenti inammissibili e di apportare danni irreversibili all’armonico sviluppo psicofisico dei minori stessi.
Si ricorda ai giornalisti che comportamenti siffatti integrano una grave violazione della deontologia professionale e comportano, anche a prescindere da quelli che potrebbero essere aspetti penalmente rilevanti, il deferimento al Consiglio Territoriale di Disciplina.
Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria
Dott. Giuseppe Soluri