La truffa del finto olio extravergine bio: sequestrati 180 quintali di prodotto potenzialmente pericoloso
Catanzaro/Barletta – Un’operazione congiunta della Guardia di Finanza di Catanzaro e dell’Ispettorato centrale per la repressione delle frodi agroalimentari del Ministero dell’Agricoltura ha portato alla luce una grave frode alimentare sull’olio d’oliva. Nel blitz, condotto nelle province di Catanzaro e Barletta, sono stati sequestrati quasi 180 quintali di olio che, sebbene etichettato come “olio extravergine d’oliva bio”, è risultato essere di qualità inferiore e potenzialmente pericoloso per la salute.
Le indagini si sono concentrate su due aziende operanti in Calabria e Puglia, che sarebbero state coinvolte nella commercializzazione fraudolenta del prodotto. Gli accertamenti analitici eseguiti hanno confermato che l’olio sequestrato non rispettava le caratteristiche richieste per la classificazione come extravergine biologico. Si trattava invece di un prodotto adulterato, privo dei requisiti previsti dalla normativa e con potenziali rischi per i consumatori.
A seguito delle operazioni, il titolare di una delle aziende coinvolte è stato segnalato alla Procura della Repubblica. L’inchiesta proseguirà per individuare eventuali complicità e approfondire la filiera di produzione e distribuzione dell’olio contraffatto.
Questa operazione rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta contro le frodi alimentari, un fenomeno che non solo mina la fiducia dei consumatori ma può rappresentare un grave rischio per la salute pubblica. Il Ministero dell’Agricoltura e la Guardia di Finanza sottolineano l’importanza di verificare l’autenticità e la tracciabilità dei prodotti agroalimentari, invitando i cittadini a prestare attenzione alle etichette e alla provenienza dei prodotti acquistati.
La tutela delle eccellenze agroalimentari italiane rimane una priorità, e interventi come questo testimoniano l’impegno delle istituzioni nel garantire la sicurezza alimentare e nel proteggere il mercato da pratiche scorrette.
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