Oliverio si difende: “Sono una persona onesta, non ho abusato nemmeno di un euro”

In questi giorni il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio è stato coinvolto in una nuova inchiesta che lo vede accusato di peculato per i fondi destinati alla Regione e alla partecipazione ad alcune iniziative nell’ambito del Festival di Spoleto.

L’ ACCUSA

La contestazione preliminare mossa al Presidente Oliverio e legale rappresentate della “Hdrà”, Mauro Luchetti, riguarda l’ipotesi di peculato per l’utilizzo di oltre 95 mila euro di fondi pubblici destinati alla promozione turistica della Regione Calabria.

Le indagini del Gruppo tutela spesa pubblica del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, hanno accertato che era stato rimodulato il piano di sviluppo turistico regionale, inserendo fra le attività finanziate la partecipazione della Regione Calabria al Festival dei Due Mondi (Spoleto).

In particolare, al centro dell’indagine vi è un format giornalistico. All’interno di questo, secondo un comunicato della Procura, non venivano promosse le attività turistiche regionali, ma venivano realizzate interviste tipiche di un talk show. Secondo i Finanzieri i soldi pubblici sarebbero stati utilizzati per fini personalistici e non per la promozione del turismo in Calabria.

Per questo motivo, la Guardia di Finanza di Catanzaro ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo ai fini della confisca per 95.475 euro nei confronti del presidente della Regione Calabria. Il provvedimento riguarda anche Mauro Lucchetti, legale rappresentante della società “Hdrà” di Roma e l’ex parlamentare del Pd Ferdinando Aiello.

Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Gip di Catanzaro Antonio Battaglia, su richiesta della Procura di Catanzaro, nell’ambito dell’indagine condotta dal Sostituto Graziella Viscomi, con il coordinamento del Procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del Procuratore Nicola Gratteri.

IL TALK SHOW

Secondo i Pm, Mario Oliverio utilizza i fondi pubblici della Regione Calabria destinati per la promozione turistica, per finanziare il talk show del giornalista Paolo Mieli. Un’intervista e un piccolo spot sulla Calabria che si svolge, secondo la Guardia di Finanza, in un contesto partecipativo estremamente ridotto e senza possibilità di riproduzione televisiva.

Per gli inquirenti, quella che veniva presentata come un’ottima opportunità per la Calabria e le sue bellezze, in realtà aveva proprio l’obiettivo di finanziare il format “Hdrà Talk-I dialoghi di Paolo Miele” e Oliverio ideatore di tale contributo, ha ottenuto in cambio una personale promozione politica incentrata sulla sua sola figura e del suo partito. Nessun beneficio per la promozione turistica calabrese si è avuto dalla spesa del capitale pubblico, atteso che nessuna reale sponsorizzazione è stata eseguita. Difatti, in merito a quest’ultimo punto, il sindaco di Spoleto, Umberto De Augustinis dichiara alla Guardia di Finanza: “Dagli atti non risulta alcuna contribuzione di qualsivoglia natura da parte della Regione Calabria a favore della Fondazione Festival dei due mondi che organizza la Manifestazione”.

Per i Pm la Regione ha dato l’impressione di dare un contributo al Festival, mentre invece ha finanziato la società che organizza il talk di Mieli.

Agli atti dell’inchiesta vi è anche l’intervista di Miele a Oliverio. La registrazione, della durata di 40 minuti, è stata visionata dalle Fiamme Gialle e ha consentito “un’analisi che esclude categoricamente una finalità diversa dalla propria promozione personale e politica ed una conseguente congruità della spesa”.

LA DIFESA DEL PRESIDENTE OLIVERIO

Mario Oliverio si difende dalle accuse di peculato che lo hanno coinvolto in questi giorni. Rispondendo a una domande dei giornalisti durante la sua visita all’Arpacal afferma di essere allucinato dall’intera vicenda perché: “Si contesta al Presidente della Regione un reato di peculato senza che ci sia l’oggetto. Si contesta il fatto che un’iniziativa di promozione turistica della Calabria in una vetrina importante come il Festival dei Due Mondi sia stata interpretata come una promozione non della Calabria, ma del Presidente della Regione. Niente di più infondato perché la Regione ha finanziato con 100 mila euro un programma di valorizzazione e promozione della Calabria, lo ha fatto in quella vetrina che è durata 15 giorni e lo ha fatto con diversi strumenti.”

Oliverio asserisce di aver promosso la Calabria attraverso la cartellonistica: “Con un desk dove non si distribuiva solo materiale ma si proiettavano le immagine della regione, si è promossa la Calabria attraverso una cena a base di prodotti enogastronomici calabresi, con cuochi calabresi, dove sono stati invitati rappresentanti di vari mondi: dal cinema, al giornalismo all’arte. Insomma, tutti quei mondi che frequentano il Festival dei Due Mondi”.

Il Governatore parla anche dell’intervista con Mieli definendola importante per la promozione della Calabria in quanto il massimo rappresentante della Calabria, che viene intervistato in una sede come quella e da un giornalista autorevole, non promuove se stesso come persona, ma promuove la Calabria.

E a chi gli chiede se questa indagine possa essere un abbaglio o un frutto di una qualche particolare strategia, risponde: “Io non voglio pensare a nulla. So che questi mesi che sono immediatamente prossimi alle elezioni, io sono oggetto di iniziative giudiziarie, alcune delle quali sono state già demolite. Penso a quella del 17 di dicembre che mi ha visto titolare di una misura cautelare con l’obbligo di dimore nel mio comune. E poi una sentenza della cassazione, della suprema corte di cassazione che ha detto a chiare note chiaro pregiudizio accusatorio nei miei confronti. Ha parlato di assenza totale di indizi di colpevolezza. Questi sono fatti, dati. Poi ce n’è stata una seconda che è stata oggetto di un pronunciamento del Gip che rispetto a una richiesta di arresto ha dato motivazioni di chiarezza. Non solo respinte ma sono state demolite le motivazioni. E adesso c’è questa. Io non voglio assolutamente nel novero di chi grida. Però rifletto: perché tutto questo avviene a ridosso delle elezioni regionali?

Vorrei proprio ricordare – continua il presidente – che c’è un sistema in Italia: le così dette Leggi Bassanini definiscono le responsabilità gestionali da quelle politico amministrative. Vorrei che questo fosse chiaro: io sono sicuro che per almeno le vicende che sono state oggetto di iniziative giudiziarie che mi hanno interessato, sono sicuro della correttezza amministrativa. Ma la gestione amministrativa non la fa il presidente, la gestione amministrativa la fanno i settori, i dipartimenti. Lo segnalo perché c’è una concentrazione sul presidente della regione. Ed è una concentrazione che si manifesta sul presidente della regione a quattro, cinque mesi dalle elezioni”.

A questo punto, il Presidente della Regione si Rivolge a tutti i calabresi: “Il vostro Presidente è una persona onesta che non ha abusato nemmeno di un euro. È una persona che ha sempre preteso trasparenza e correttezza nell’azione amministrativa perché ha sempre inteso la funzione pubblica come un servizio per la comunità. E il bene comune lo ha sempre inteso come un bene da custodire da rispettare gelosamente. Questo mi sento di dirlo con grande forza, con grande determinazione”.

I tempi della giustizia – conclude il governatore – sono quelli che sono e avere, caratterizzato questa fase immediatamente a ridosso delle elezioni regionali significa condizionare oggettivamente quelle che sono le vicende politiche. Se i processi si facessero nell’arco di un mese, ognuno si potrebbe difendere, potrebbe essere assolto o condannato. Però i processi si fanno dopo anni e magari si fissa al punto giusto anche un’udienza per condizionare le scadenze. Non c’è un problema personale, c’è un problema democratico che io pongo e porrò anche nelle sedi competenti perché non si può far finta di nulla. Perché chi batte le mani, lo fa per due motivi: o ha la coda di paglia o ha paura i qualcosa. Io non ho né coda di paglia né ho paura di nulla perché sono come mi vedete. La mia funzione, da mattino fino a tarda notte, si svolge a mani nude, libere. Con trasparenza. L’unico assillo è quello di poter servire la mia terra e aiutarla a uscire da una situazione difficile”.

Teresa Borgia