Lotta alla ‘Ndrangheta nel settore turistico e commerciale: 32 arresti con misure cautelari disposte
Nella mattinata del 1° agosto 2023, un’importante operazione condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), ha portato all’esecuzione di misure cautelari personali nei confronti di 32 soggetti indagati per associazione mafiosa della ‘Ndrangheta, estorsione, usura e trasferimento fraudolento di valori. L’intervento è stato autorizzato dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia.
Le misure cautelari riguardano 11 custodie cautelari in carcere, 7 arresti domiciliari, 13 obblighi di presentazione alla P.G. e 1 divieto di dimora nella regione Calabria.
Contestualmente, le autorità giudiziarie hanno disposto il sequestro di tre aziende operanti nel settore turistico, tra cui uno stabilimento balneare sito a Nicotera Marina (VV) e un’attività commerciale nel settore floreale, ubicata a Milano, per un valore di circa 250 mila euro. Tutte le attività coinvolte sono riconducibili a soggetti appartenenti ad una cosca di ‘ndrangheta che ha un forte controllo nel vibonese. Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro, compresi fabbricati, terreni, quote di partecipazione, complessi aziendali, ditte individuali e autoveicoli, ammonta a oltre 12 milioni di euro, tra cui si annovera il noto villaggio turistico Sayonara, già oggetto di precedente misura cautelare patrimoniale.
L’azione è stata eseguita in diverse province, tra cui Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria, Roma, Catania, Milano, Sondrio, Monza e Brianza, Cosenza, Caserta, Chieti e L’Aquila, coinvolgendo oltre 140 finanzieri, con il supporto delle unità Antiterrorismo e Pronto Impiego del Corpo. L’operazione è stata il culmine di un’articolata attività d’indagine portata avanti dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria/G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Catanzaro.
L’indagine preliminare ha permesso di rilevare gravi indizi riguardanti l’esistenza di un gruppo criminale, affiliato a una consorteria operante nella provincia vibonese, che ha acquisito il controllo di diverse attività commerciali, in particolare nel settore turistico-alberghiero, grazie alla forza di intimidazione derivante dal loro legame associativo e dalle condizioni di assoggettamento e omertà presenti nel territorio. Di conseguenza, gli amministratori effettivi e formali delle aziende coinvolte, oltre ad altri soggetti legati alla gestione delle attività, sono stati oggetto delle misure cautelari.
Le testimonianze fornite da diversi collaboratori di giustizia hanno contribuito a rafforzare le ipotesi investigative della Direzione Distrettuale Antimafia. Questi testimoni hanno svelato come alcuni degli indagati avessero agevolato l’associazione di tipo ‘ndranghetistico, attribuendo in modo fittizio quote di società e cariche di amministrazione negli anni, al fine di garantire impunità e protezione delle attività imprenditoriali da eventuali provvedimenti di aggressione patrimoniale.
Oltre all’aspetto giudiziario, il sequestro dei beni illeciti assume un valore sociale significativo, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze accumulate dalla criminalità organizzata.
Attualmente, il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, che richiederà un’ulteriore verifica processuale nel contraddittorio con la difesa per giungere a conclusioni definitive riguardo alle accuse formulate contro gli indagati.
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