Arresti nell’operazione “Arangea”: colpita la Cosca Latella-Ficara, le mani della ’Ndrangheta sul business dei bergamotti a Reggio Calabria
Nella mattinata di oggi, 27 maggio, un’operazione condotta dai Carabinieri denominata “Arangea”, ha visto l’attuazione di un’ordinanza di custodia cautelare, con undici persone detenute e una ai domiciliari. Queste persone sono attualmente sotto indagine preliminare da parte della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, con la supervisione del Procuratore Giovanni Bombardieri. LEGGI ANCHE: 12 arresti per associazione mafiosa a Reggio Calabria
La struttura della ‘Ndrangheta nel quartiere Arangea
Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Calabria sotto la guida della Procura, hanno utilizzato sia metodologie tradizionali che moderne tecniche di intercettazione per svelare le intricate dinamiche e le strutture della ‘ndrangheta operante nel quartiere Arangea. Queste indagini hanno rivelato l’oppressione del territorio da parte della criminalità organizzata, un sistema diffuso di estorsione e il controllo occulto di numerose attività economiche. In particolare, sono state identificate le strategie di riorganizzazione interne, messe in atto per compensare le perdite di potere derivanti dagli arresti precedenti. Questi sforzi di ristrutturazione rispecchiano il modello gerarchico già evidenziato nell’operazione “Crimine”, con riferimento alle locali e alle cariche di vertice all’interno dell’organizzazione criminale.
L’indagine ha altresì rivelato il persistere delle attività criminali da parte di individui precedentemente condannati per associazione mafiosa, i quali hanno raggiunto posizioni di leadership all’interno della cosca. Altri membri, seppur con ruoli subordinati, hanno dimostrato un impegno pericoloso verso la criminalità organizzata, con ripetute azioni illecite finalizzate a mantenere il controllo del territorio.
La cosca, che disponeva anche di armi illegali, ha esercitato un controllo sistematico sulle attività commerciali e sui cantieri edili, cercando di ottenere profitti illeciti per i propri membri. Gli imprenditori locali erano consapevoli della necessità di ottenere l’approvazione dell’organizzazione criminale prima di avviare qualsiasi attività economica, in cambio di pagamenti, assunzioni di manodopera e imposizione di forniture.
Infiltrazioni nell’economia: la ‘Ndrangheta e gli affari nel settore della grande distribuzione e agrumario
Le indagini hanno anche rivelato tentativi di infiltrazione nel settore della grande distribuzione al dettaglio, così come progetti imprenditoriali nel settore agrumario, con un particolare focus sui bergamotti. Due società agricole, formalmente intestate a prestanomi ma gestite da membri dell’organizzazione criminale, sono state oggetto di sequestro preventivo.
Parallelamente agli arresti personali, il GIP ha disposto il sequestro preventivo di tre società con sede a Reggio Calabria, due delle quali intestate a terzi ma effettivamente controllate dagli indagati.
Il procedimento si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, e per tutti gli indagati vale il principio di presunzione d’innocenza fino a una sentenza definitiva.