Operazione “Buitre Malo”: sequestrato arsenale da guerra a Lamezia Terme

Le operazioni di esecuzione, nella mattinata del 12 u.s.,  dell’ordinanza di misura cautelare personale e reale disposta dal g.i.p. presso il Tribunale di Lamezia Terme, su richiesta della Procura, nei confronti di Furci Carmelo, non hanno avuto termine con l’arresto del presunto usuraio.

Nel corso delle correlate attività di perquisizione, infatti, i militari del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme hanno individuato due appartamenti nella disponibilità dell’indagato, anche se formalmente non riconducibili allo stesso, all’interno dei quali è stato rinvenuto un vero e proprio arsenale, costituito da sette pistole, due revolver e cinque semiautomatiche, tutte perfettamente funzionanti e ben oleate, pronte all’uso.

Di queste, tre presentano la matricola abrasa e/o punzonata, due, invece, sono risultate provento di furto e per altre due sono in corso gli accertamenti per stabilirne la provenienza.

Sono stati rinvenuti anche dieci alimentatori (caricatori) delle predette armi con  645 munizioni di vario calibro.

Uno degli appartamenti nella disponibilità dell’indagato era stato anche adibito a vero e proprio deposito di materiale esplosivo, in spregio di ogni elementare misura di sicurezza: le Fiamme Gialle, infatti, hanno ritrovato un ordigno costruito artigianalmente, di circa 1kg, di elevata potenzialita’ lesiva, nonche’ sette quintali di artifizi pirotecnici di varia categoria, in parte anche clandestini, in quanto privi della prescritta etichettatura con le descrizioni normative e l’autorizzazione del ministero dell’interno.

Il predetto materiale è stato immediatamente rimosso in quanto  gravemente pericoloso  per l’incolumita’ pubblica ed in particolare per gli abitanti di quel condominio. l’eventuale innesco dei predetti materiali avrebbe, infatti, arrecato gravi danni alle cose e soprattutto alle persone.

Abilmente occultate in un intercapedine di un mobile sono stati rinvenuti dai finanzieri lametini anche € 167.000,00 in contanti, suddivisi in “mazzette” confezionate sottovuoto, verosimilmente provento del reato di usura.

Infine, il furci è stato trovato in possesso anche di indumenti in dotazione alla polizia penitenziaria, sulla cui provenienza sono in corso le indagini del caso.

Il Furci, quindi,  oltre ai già contestati reati di usura ed estorsione, dovrà rispondere di detenzione abusiva di armi comuni da sparo, anche clandestine, ricettazione e detenzione illecita di materiali esplosivi ed esplodenti.

Sulle pistole sequestrate saranno effettuate indagini balistiche per stabilire se con le stesse sono stati portati a termine altri delitti.