Strategie di latitanza smascherate nella Cosca Crea: coinvolgimento dei complici di Domenico Crea
Nel corso della giornata di venerdì 11 agosto, le forze dell’ordine della Polizia di Stato di Reggio Calabria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, guidata dal Procuratore Giovanni Bombardieri. L’operazione ha portato all’arresto di 8 individui, tutti indiziati di vari reati e coinvolti, a diverso titolo, nelle attività criminali della cosca mafiosa Crea di Rizziconi. I reati contestati includono associazione mafiosa, favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena, aggravati dalla presenza di finalità mafiose.
L’indagine, condotta congiuntamente dalla Squadra Mobile e dalla Sezione Investigativa SCO di Reggio Calabria sotto la guida della Procura della Repubblica, ha avuto come obiettivo principale individuare e smantellare la struttura criminale della cosca Crea. L’operazione ha visto l’utilizzo di numerosi servizi tecnici di intercettazione, che hanno permesso di identificare i presunti membri della cosca e le loro attività illecite.
Tra i principali risultati dell’indagine, vi è la scoperta dei presunti membri della cosca Crea responsabili della gestione della latitanza di Domenico Crea, individuo di spicco all’interno della cosca. Domenico Crea è stato catturato nel 2019 dopo oltre 4 anni di latitanza e risultava coinvolto in diversi reati, tra cui associazione mafiosa ed estorsione. La latitanza di Domenico Crea è stata protetta da una rete di complici, tra cui si annoverano Domenico Pillari, Giovanni Pillari e Rocco Versace.
L’indagine ha anche svelato il coinvolgimento di altri individui, tra cui Luigi Mancuso e Pasquale Gallone, condannati precedentemente per reati correlati alla criminalità organizzata. Questi individui sono stati accusati di aver favorito la latitanza di Domenico Crea fino al dicembre 2018. Le attività investigative hanno evidenziato che la cosca Crea era coinvolta in azioni ritorsive, tra cui l’omicidio di Marcello Bruzzese nel 2018 a Pesaro, e progetti di ulteriori omicidi.
L’operazione ha coinvolto diverse squadre investigative da varie città italiane, incluso Bologna, Nuoro, Milano, Catanzaro e L’Aquila, nonché unità specializzate come il Reparto Prevenzione Crimine e il Gabinetto Polizia Scientifica.
Oltre agli arresti, sono state effettuate perquisizioni a carico degli indagati in stato di libertà, al fine di raccogliere ulteriori prove per supportare il processo giudiziario. L’operazione è stata coordinata con altre Direzioni Distrettuali Antimafia, come quelle di Brescia e Ancona, per arricchire ulteriormente il quadro indiziario e consolidare le accuse nei confronti dei membri della cosca Crea.
Questa operazione rappresenta un passo significativo nella lotta contro il crimine organizzato in Calabria, dimostrando gli sforzi congiunti delle forze dell’ordine e delle procure locali nel contrastare le attività criminali delle cosche mafiose.