Arresti per omicidi, estorsioni e controllo del territorio tra Calabria, Svizzera e Piemonte, includendo dettagli sulla strage di Ariola del 2003
Oggi, 21 giugno 2024, è stato eseguito un colpo deciso contro il crimine organizzato in Italia, coordinato dal ROS dei Carabinieri in collaborazione con diversi Comandi Provinciali. L’azione ha portato all’arresto di 14 individui, di cui 13 sono finiti dietro le sbarre e uno è stato posto agli arresti domiciliari, su ordine del G.I.P. del Tribunale di Catanzaro. L’operazione, richiesta dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha visto l’impiego di oltre 200 Carabinieri, utilizzando tecniche investigative avanzate supportate da collaborazioni internazionali con EUROJUST e EUROPOL. L’indagine ha svelato l’attività criminale del gruppo noto come “locale dell’Ariola” della ‘ndrangheta, con interessi estesi in Piemonte, Abruzzo, Svizzera e Germania.
Questo gruppo è stato responsabile di reati gravi, tra cui omicidi, estorsioni, coltivazione e distribuzione di stupefacenti, e infiltrazioni nel settore agroalimentare. In particolare, l’indagine ha rivelato dettagli sulla “Strage dell’Ariola”, un triplice omicidio avvenuto nel 2003 a Gerocarne, parte di una faida per il controllo del territorio tra fazioni rivali.
Il procuratore ff della Dda di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, ha dichiarato che l’operazione ha fatto luce su una struttura di ‘ndrangheta radicata nelle Preserre vibonesi, con proiezioni significative in Piemonte e in Abruzzo. Ha evidenziato come il gruppo criminale abbia utilizzato le bellezze naturali della Calabria come “brand” per nascondere le attività criminali, influenzando mercati immobiliari, estorsioni e distribuzione illegale di prodotti alimentari.
Il Comandante provinciale dei Carabinieri, Luca Toti, ha aggiunto che l’organizzazione investigativa ha ricostruito l’assetto di comando e le dinamiche militari della ‘ndrangheta locale, sottolineando la brutalità delle loro azioni, compresa la “strage di Ariola” perpetrata con armi da guerra.
L’espansione internazionale del gruppo è stata monitorata attraverso sinergie con altre organizzazioni criminali e investigazioni congiunte con autorità straniere, in particolare in Svizzera, dove la ‘ndrangheta ha tentato di estendere la sua influenza economica sfruttando le connessioni tra criminalità organizzata e commercio legale.
L’operazione odierna rappresenta un duro colpo contro la ‘ndrangheta, dimostrando l’efficacia della cooperazione internazionale e delle forze dell’ordine italiane nel contrastare il crimine organizzato e proteggere la legalità sul territorio nazionale e oltre i confini.
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