In data odierna, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza, nei confronti di un individuo indagato per truffa ai danni dello Stato. La misura cautelare fa seguito a un’indagine coordinata dalla Procura di Cosenza e condotta dal Gruppo Cosenza delle Fiamme Gialle.
Oltre 900 soggetti risultano coinvolti in diverse attività illecite, tra cui reati di indebita percezione del Reddito di Cittadinanza, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento, abusiva attività finanziaria e riciclaggio. Tutti gli indagati sono da considerarsi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento giudiziale.
Le indagini, avviate a seguito di approfondite analisi e supportate da indagini tecniche, accertamenti documentali, bancari, e attività di osservazione e perquisizione, hanno permesso di identificare un Centro di Assistenza Fiscale nel comune di Cosenza coinvolto in un contesto illecito finalizzato all’indebita percezione di Reddito di Cittadinanza e altri sussidi.
Il Centro di Assistenza Fiscale, attraverso l’acquisizione di documenti di identità di persone residenti all’estero, avviava pratiche relative al Reddito di Cittadinanza, Reddito di Emergenza ed assegni familiari in modo massivo. Gli indagati, privi dei requisiti per ottenere tali benefici, ricevevano il denaro mediante servizi di money transfer, destinando parte della somma al Centro di Assistenza Fiscale come corrispettivo per le attività svolte.
Durante le indagini, è emerso che il Centro utilizzava residenze fittizie, indicazioni di false utenze telefoniche e modelli ISEE falsificati o viziati per ottenere indebitamente i benefici. Alcuni documenti venivano successivamente elaborati all’estero da uno dei referenti del Centro, mentre un ufficio postale nell’hinterland cosentino veniva impiegato per il ritiro di carte relative al Reddito di Cittadinanza.
Inoltre, grazie alla collaborazione del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza, sono stati individuati diversi soggetti economici nella Provincia di Cosenza che monetizzavano i flussi finanziari delle carte ottenute illecitamente, con una ditta individuale che ha registrato operazioni per oltre € 500.000.
L’entità della frode accertata coinvolge oltre 900 soggetti di origine comunitaria ed extracomunitaria, con importi indebitamente percepiti che superano i € 3.000.000 nel periodo dal 2019 al 2022. Un soggetto di nazionalità rumena, familiare di uno degli indagati, è risultato titolare di un’azienda agricola in Romania con un volume d’affari di oltre € 150.000, nonostante percepisse il sussidio statale.
Questa operazione dimostra l’impegno elevato della Guardia di Finanza nel prevenire e contrastare le frodi che minano l’accesso legittimo a prestazioni assistenziali e misure di sostegno del reddito, generando ingiustizie e compromettendo la coesione sociale. Si ribadisce il rispetto dei diritti degli indagati, considerati presunti innocenti fino a un accertamento definitivo in sede giudiziale.