Sequestri nella Locride, a Roma e in Portogallo
L’operazione Eureka ha portato al sequestro di beni per un valore complessivo di circa 25 milioni di euro e al sigillo dell’impero di Domenico Giorgi, soprannominato “Berlusconi” o “Milionario”. Giorgi, nipote del boss Antonio Pelle, è stato posto agli arresti domiciliari e accusato di essere il capo di un’associazione a delinquere con base decisionale a San Luca e Benestare, ma operativa sia in Italia che in Portogallo.
L’inchiesta ha rivelato che Giorgi era coinvolto nella creazione di società fittizie nel settore della ristorazione e in operazioni di autoriciclaggio e reati tributari. L’operazione ha portato a numerosi sequestri di beni immobili nella Locride e al sigillo di diverse società con sede a Lisbona, Braga e Vila Nova de Gaia in Portogallo.
A Roma, invece, la società “Café In Srl”, le cui quote erano detenute dai tre figli di Giorgi, Francesco, Sebastiano e Caterina, è stata sequestrata. Si tratta di un duro colpo all’impero criminale di Giorgi, che sembrava avere basi solide in Italia e all’estero.
L’operazione Eureka dimostra l’impegno delle autorità italiane nel combattere l’organizzazione criminale ‘Ndrangheta, che è nota per la sua attività di riciclaggio di denaro e per il controllo del mercato della droga. L’arresto di Domenico Giorgi dimostra inoltre che non ci sono limiti alla giustizia, anche quando gli imputati hanno una forte influenza e potere.
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