Il narcotraffico della ‘ndrangheta, tre le associazioni scoperte con base in Calabria e ramificazioni in Europa e Australia
Le autorità giudiziarie tedesche e belghe hanno eseguito rispettivamente 15 e 24 provvedimenti restrittivi a carico di ulteriori indagati per reati in materia di narcotraffico e riciclaggio, in contemporanea all’operazione EUREKA.
Nel corso delle indagini, è emersa l’operatività di tre associazioni contigue alle maggiori cosche del mandamento jonico reggino, con basi operative in Calabria e ramificazioni in varie regioni italiane e all’estero.
Le tre consorterie, anche in sinergia tra loro, si rifornivano direttamente da organizzazioni colombiane, ecuadoregne, panamensi e brasiliane, risultando in grado di gestire un canale di importazione del narcotico dal Sud America all’Australia, ove il prezzo di vendita dello stupefacente risulta sensibilmente più alto rispetto al mercato europeo. Numerosi sono stati gli episodi di importazione via mare censiti (nei porti Gioia Tauro, Anversa e Colon), che hanno permesso di accertare che, tra maggio 2020 e gennaio 2022, sono stati movimentati oltre 6.000 kg di cocaina, dei quali più di 3.000 kg oggetto di sequestro.
I flussi di denaro riconducibili alle compravendite dello stupefacente venivano gestiti da organizzazioni composte da soggetti di nazionalità straniere, specializzati nel pick-up money, o da spalloni che spostavano denaro contante sul territorio europeo. Le movimentazioni di denaro hanno interessato Panama, Colombia, Brasile, Ecuador, Belgio e Olanda.
Inoltre, sono stati registrati contatti con esponenti del clan del golfo, preminente organizzazione paramilitare colombiana impegnata nel narcotraffico internazionale. Le attività investigative hanno portato al sequestro preventivo di società commerciali, beni mobili e immobili del valore di circa 25 milioni di euro, localizzati in Italia, Portogallo, Germania e Francia.
Operazione Eureka: le indagini avviate nel 2019
Le indagini sono state avviate nel giugno 2019 a seguito di raccordi tra l’Arma e la Polizia federale belga che stava investigando su alcuni soggetti riferibili alla cosca “NIRTA” di San Luca (RC) attiva a Genk (BE), dedita, tra l’altro, al narcotraffico internazionale. Le attività dell’Arma sono state progressivamente estese a diverse famiglie della ‘ndrangheta, interessando anche la locale di Bianco, nel cui ambito sono stati ricostruiti gli assetti interni, numerose condotte relative ad acquisto di cospicue quantità di cocaina per il mercato locale (non concretizzatesi per mancanza di accordo con i fornitori), di detenzione e porto di armi da guerra, rese clandestine, di reinvestimento di capitali illeciti in attività imprenditoriali – sia in Italia che all’estero – in particolare nei settori della ristorazione, del turismo e immobiliare.
leggi anche: ‘Ndrangheta, maxi blitz: 108 arresti arresti nel reggino
Operazione EUREKA: sequestri e provvedimenti cautelari in Calabria e all’estero