Nuovo colpo alla ‘ndrangheta: 167 indagati e 61 fermi

Controlli Carabinieri
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Operazione Maestrale-Carthago: Nuovo colpo alle organizzazioni criminali della ‘ndrangheta

Nella prima mattinata di oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia, con il supporto di oltre 500 uomini della Legione Calabria e di altri comandi territoriali, hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 61 soggetti appartenenti alle principali famiglie ‘ndranghetiste della provincia vibonese. L’operazione, denominata “Maestrale-Carthago”, è stata eseguita in diverse regioni italiane, tra cui Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto.

Le indagini, che hanno coinvolto 167 persone, di cui 33 già detenute per altri motivi, hanno permesso di ricostruire ruoli, compiti e dinamiche dei capi, promotori, organizzatori e partecipi delle associazioni mafiose, evidenziando la loro forte vocazione economico-imprenditoriale e la capacità di intessere rapporti con esponenti politici e rappresentanti delle pubbliche amministrazioni. In particolare, è stata accertata la piena operatività sul territorio provinciale delle strutture di ‘ndrangheta della “Locale di Zungri” con le ‘ndrine di “Cessaniti” e “Briatico” e della “Locale di Mileto” con le ‘ndrine di “Paravati”, “Comparni”, “Calabrò” e “San Giovanni”, entrambe riconosciute dal “Crimine di Polsi” e soggette alle regole formali e sostanziali della ‘ndrangheta unitaria con accertati collegamenti con le famiglie della Piana di Gioia Tauro.

L’operazione ha messo in luce l’estensione delle attività illecite condotte dalla criminalità organizzata, tra cui la gestione del servizio di vettovagliamento per gli ospedali di Vibo Valentia, Serra San Bruno e Tropea, la truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, l’attività estorsiva nei confronti di una società aggiudicataria dell’appalto per la raccolta dei rifiuti, le attività illecite nel settore turistico-alberghiero della Costa degli Dei, la presunta attività di illecita intermediazione nella compravendita di fondi agricoli fra privati e molte altre.

Nel corso delle operazioni sono state sequestrate numerose armi, tra cui un fucile mitragliatore AK-47 Kalashnikov, e un ingente quantitativo di munizioni di vario calibro.

I fermati sono stati associati in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’operazione testimonia l’impegno delle Forze dell’Ordine nella lotta alla criminalità organizzata e alla difesa della legalità e della sicurezza pubblica.

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