Nel corso dell’odierna attività, denominata “Money Delivery”, sono stati arrestati 38 membri di due bande criminali che operavano nel traffico di cocaina, marijuana, hashish e altre droghe sintetiche. L’operazione è stata condotta in Lombardia e nel Nord Europa, con collegamenti all’inchiesta Eureka, la maxioperazione contro la ‘ndrangheta scattata in Calabria. Inoltre, sono state emesse altre 15 misure cautelari in Liguria.
Le indagini della Dda di Milano hanno rivelato che le due associazioni criminali coinvolte nell’operazione importavano grandi quantità di droga dall’Olanda, con circa 645 kg di cocaina, 240 kg di hashish e 30 kg di ketamina. Una delle associazioni aveva base logistica nel quartiere milanese di Quarto Oggiaro, mentre l’altra era di carattere sovraordinato e operava in Lombardia, con proiezione nazionale.
In totale, 38 persone sono state arrestate e altre 2 hanno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, tutte accusate di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. L’operazione è stata condotta con il supporto di unità aeree del Corpo e ha coinvolto reparti delle Fiamme Gialle, il Servizio centrale investigazione criminalità organizzata e altre autorità competenti.
Le indagini hanno rivelato anche collegamenti con altre inchieste condotte dalle Direzioni distrettuali antimafia di Reggio Calabria e Genova, coordinate a livello nazionale dalla Direzione nazionale antimafia antiterrorismo. Ulteriori dettagli sull’operazione sono da noi forniti in diversi articoli pubblicati in data odierna (tag Operazione Eureka e operazione Money Delivery).
Operazione Money Delivery: svelati i legami tra traffico di droga e famiglie di ‘Ndrangheta
I legami tra il gruppo di Bartolo Bruzzaniti, trafficante pluripregiudicato con legami con le famiglie di ‘Ndrangheta di Africo (Reggio Calabria), e i broker internazionali Raffaele Imperiale e Bruno Carbone, sono stati messi in luce dalle indagini della Dda di Milano. Secondo quanto riportato dalle autorità, il gruppo Bruzzaniti sarebbe stato “autorevole e affidabile” e avrebbe fatto affari con carichi dalla Olanda di 300 chili di droga a settimana.
Il traffico di droga del gruppo Bruzzaniti sarebbe poi proseguito attraverso rifornimenti ad altri gruppi, tra cui quello della Comasina capeggiato da Davide Flachi, figlio del defunto boss Pepè. Quest’ultimo è stato oggetto di ordinanza custodiale e condannato alla pena di 20 anni di reclusione.
Le indagini hanno messo in luce i legami tra il traffico di droga e le famiglie di ‘Ndrangheta di Africo, dimostrando la presenza di un network di traffico di droga che coinvolge diverse regioni italiane, tra cui la Lombardia, la Calabria e la Liguria.
Secondo le autorità, il traffico di droga sarebbe solo una delle attività criminali del gruppo Bruzzaniti, che sarebbe impegnato anche in altre attività illecite come il riciclaggio di denaro sporco e il traffico di armi.
L’operazione “Money Delivery” ha portato all’arresto di 38 membri del gruppo Bruzzaniti e di altre bande criminali operanti nel traffico di droga in Lombardia e nel Nord Europa. Le indagini sono ancora in corso e potrebbero portare ad ulteriori sviluppi e arresti.
Le autorità competenti continuano a lavorare per contrastare il traffico di droga e le attività criminali connesse, ma è importante che anche i cittadini collaborino con le forze dell’ordine segnalando eventuali attività sospette o comportamenti anomali.
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