Questa mattina, personale della Polizia di Stato, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha fermato e arrestato 23 persone accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione, tentata rapina, incendio, porto e detenzione illegale di armi e munizioni e illecita concorrenza con minaccia aggravata dal metodo mafioso.
Gli arresti, disposti dal Procuratore della Repubblica, dott. Nicola Gratteri, dal Proc. Agg. dott.Vincenzo Luberto e dai Sost. Proc. Paolo Sirleo e Domenico Guarascio, sono la conseguenza di quanto emerso nel corso di un’articolata indagine svolta dai poliziotti della Squadra Mobile di Crotone e con gli investigatori del Servizio Centrale Operativo, che ha fatto luce sulle nuove dinamiche criminali operanti sul territorio di Isola di Capo Rizzuto.
I clan del crotonese erano pronti a scatenare una nuova guerra di mafia per assicurarsi il predominio sul territorio. È quanto ha accertato la Polizia a conclusione di un’indagine complessa che ha portato all’arresto di numerosi personaggi di rilievo delle famiglie della ‘ndrangheta.
Tutti i dettagli sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta alle ore 11, alla Procura di Catanzaro.
I NOMI DEGLI ARRESTATI
ARENA Salvatore nato il 30.06.1991 a Crotone,
ASRAT SEYOUM Brook nato il 17.11.1987 in Etiopia, res. Isola di Capo Rizzuto
CALABRETTA Gianfranco nato il 31.05.1987 a Crotone e residente a Isola di C.R.
CAPICCHIANO Antonio nato il 27.11.1977 e residente ad Isola di Capo Rizzuto,
CAPICCHIANO Orlando nato 23.10.1993, Isola di Capo Rizzuto
CAPICCHIANO Salvatore inteso Porcedduzzu nato il 24.07.1975 di Isola di Capo Rizzuto;
CARVELLI Cesare nato il 11.10.1985 a Crotone
CURCIO Rosario inteso Pilirusso nato il 27.07.1960 a Petilia Policastro
DEVONA Rocco inteso Fettina nato il 22.101984 a Crotone
GENTILE Antonio nato il 22.08.1968 a Crotone,
GENTILE Giuseppe, inteso Pepè nato il 20.12.1974 a Isola di Capo Rizzuto
GIARDINO Alessandro nato il 16.04.1998 Isola di Capo Rizzuto
IERARDI Tommasino, nato a Petilia Policastro (KR) il 28.10.1977
LENTINI Antonio nato il 14.06.1999 a Crotone
MACRILLO’ Francesco nato il 20.05.1993 a Crotone
MANFREDI Antonio nato il 21.11.1999 a Crotone
MANFREDI Luigi nato il 30.04.1997 a Crotone
MUCCARI Giovanni nato il 17.11.1988 a Isola di Capo Rizzuto
NICOSCIA Antonio inteso Macchietta o Mulinello, nato il 02.03.1977 a Isola di Capo Rizzuto
NICOSCIA Antonio nato il 23.11.1987 residente ad Isola di Capo Rizzuto
PAPALEO Santo Claudio nato il 06.09.1988 residente a Isola di Capo Rizzuto
SERAPIDE Carmine nato il 13.11.1987 residente a Isola di Capo Rizzuto
SESTITO Antonio nato il 28.12.1978 a Crotone
Fatta luce sulle nuove dinamiche criminali nel territorio di Isola Capo Rizzuto
Gli arresti, disposti dal Procuratore della Repubblica, dott. Nicola Gratteri, dal Proc. Agg. dott.Vincenzo Luberto e dai Sost. Proc. Paolo Sirleo e Domenico Guarascio, sono la conseguenza di quanto emerso nel corso di un’articolata indagine svolta dai poliziotti della Squadra Mobile di Crotone e con gli investigatori del Servizio Centrale Operativo, che ha fatto luce sulle nuove dinamiche criminali operanti sul territorio di Isola di Capo Rizzuto venutesi a creare a seguito delle recenti operazioni di polizia che hanno colpito quel territorio e in particolare l’operazione Jonny svoltasi lo scorso anno che ha colpito decine di persone riconducibili al locale di ‘ndragheta degli ARENA di Isola di Capo Rizzuto tra cui gli stessi vertici della cosca.
Svelate le nuove allenze
L’indagine svolta ha permesso di entrare nel cuore del territorio isolitano disvelando le nuove alleanze, i nuovi equilibri che si sono venuti a creare o che si stavano creando all’interno del comprensorio isolitano, ma soprattutto ha fatto emergere le nuove tensioni che, dopo i numerosi arresti operati, stavano emergendo dettati dalla volontà di imporre il proprio potere e controllo su Isola.
In particolare sono emersi due fronti contrapposti, da un lato i CAPICCHIANO, con a capo CAPICCHIANO Salvatore, desiderosi di affermare il loro monopolio nella gestione del lucroso settore delle gioco illegale mediante l’imposizione e la gestione delle loro slot machine in diversi bar ed esercizi commerciali, dall’altro i NICOSCIA con al vertice NICOSCIA Antonio, figlio di NICOSCIA Pasquale alias Macchietta, i MANFREDI e i GENTILE non concordi su tale esclusività e sulla ascesa totalizzante e non condivisa dei CAPICCHIANO.
Rapporti con la cosca Megna di Papanice e con le cosche del petilino
La conseguenza di questi attriti è stata un’escalation di violenza che ha visto entrambe le parti contrapposte in diverse occasioni ipotizzare pianificare degli omicidi ai danni della fazione opposta sventati dall’intervento della polizia. Infatti, proprio la pianificazione di questi gravissimi reati ha portato all’accelerazione dell’indagine con l’adozione di un provvedimento di fermo e al conseguente arresto nei confronti dei soggetti sopra elencati. L’indagine ha consentito peraltro di documentare anche i rapporti con le diverse famiglie di ‘ndrangheta e in particolare con la cosca Megna di Papanice e con le cosche del petilino.
In particolare, si sono documentati non soltanto “affari” tra i NICOSCIA la cosca Megna ovvero l’estorsione e l’imposizione di un servizio di sicurezza e guardiania ai danni di un noto locale sito a Le Castella, ma, cosa assai importante e alquanto preoccupante, anche la celebrazione di diversi riti di affiliazione, finalizzati al rafforzamento delle file della cosca, che hanno visto partecipare o “portare in copiata” secondo precisi rituali, i vertici (GRANDE ARACRI, ARENA, GENTILE, LENTINI) delle cosche del crotonese, tra cui i Megna, e del petilino.
L’esecuzione delle catture disposte dalla Procura, che ha visto già dalle prime ore dell’alba impiegati decine di uomini e donne della Polizia di Stato, ha visto oltre alla Squadra Mobile di Crotone e del Servizio centrale Operativo anche il concorso della Squadra Mobile di Catanzaro, del Reparto Prevenzione Crimine di Cosenza, Vibo Valentia e Siderno.