“Emergenza coronavirus”, il richiamo dell’Ordine giornalisti Lombardia: verifica delle fonti, rifiuto del sensazionalismo, rispetto della dignità dei malati, linguaggio appropriato e continenza dei titoli.
L’emergenza nazionale e internazionale provocata dal Covid-19/Coronavirus ha purtroppo determinato nelle ultime settimane gravi anomalie anche nel sistema dell’informazione; al netto dell’imponente, puntuale e coraggioso lavoro svolto da decine di cronisti.
Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia non può esimersi dal richiamare direttori, vicedirettori capiredattori; e i singoli colleghi allo scrupoloso e attento rispetto dei doveri deontologici imposti dalla legge e dalle Carte deontologiche in materia sanitaria, in particolare:
1) al rispetto dei diritti e della dignità delle persone malate
2) a evitare un sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate
3) a diffondere notizie sanitarie solo se verificate con autorevoli fonti scientifiche
Il Consiglio, nella consapevolezza che questa emergenza più ancora di altre mette in gioco la credibilità della professione, sta raccogliendo da giorni decine di segnalazioni di uso inappropriato; e cioè deontologicamente censurabile, di titolazioni, argomentazioni e commenti che, oltrepassando il limite della lealtà intellettuale, della continenza espressiva e prima ancora della verità fattuale (reale o putativa, secondo i parametri deontologici di riconoscimento della seconda) avrebbero contribuito a deformare la percezione dei fatti e dei pericoli da parte della collettività dei lettori.
La procedibilità su tali ipotesi di illecito disciplinare, come noto, dal 2013 spetta al Consiglio di disciplina territoriale che applica per legge i principi del giusto processo amministrativo; a cominciare dal contraddittorio e dal diritto di difesa tecnica.
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