Dietro le fiamme: Ospedale di Tivoli e la dura verità dell’indagine Agenas
TIVOLI (RM), 10 DIC 2023 -Nella tarda serata dell’8 dicembre, un’ombra oscura ha avvolto l’Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, culminando in un tragico incendio che ha portato alla perdita di tre vite umane. La drammatica situazione mette in luce una realtà già allarmante, evidenziata nel recente monitoraggio condotto dal Programma Nazionale Esiti (PNE) edizione 2023 dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas).
Il report, presentato a fine ottobre, si configura come uno strumento cruciale di valutazione a supporto di programmi di audit clinico e organizzativo. L’indagine dell’Agenas ha scrutato da vicino la performance degli ospedali del Servizio Sanitario Nazionale nel 2022, rivelando una serie di luci e ombre. Purtroppo, l’Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli era tra quelli proiettati nell’oscurità, classificandosi tra i ‘peggiori’ rispetto a strutture sanitarie pubbliche analoghe.
Gli indicatori negativi, concentrati nelle aree osteomuscolare, nefrologia e chirurgia generale, hanno spinto l’Agenas a richiedere all’ospedale di avviare una procedura di audit sulla qualità dei dati. Inoltre, il volume di attività è risultato inferiore alla soglia stabilita dai regolamenti ospedalieri, evidenziando una criticità ulteriore.
L’Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli è stato incluso con altre otto strutture tra i ‘peggiori’, una classificazione che denuncia standard di qualità molto bassi e valutazioni insufficienti, come sottolineato dall’Agenas. Tra i suoi compagni di classifica si trovano l’Umberto I di Nocera Inferiore, Luigi Curto di Polla e Immacolata di Sapri; Vittorio Emanuele di Gela e V. Cervello di Palermo; Stabilimento Ospedaliero di Sanremo; Ss. Pietro e Paolo di Borgosesia.
Questa tragica vicenda sottolinea la necessità di un intervento immediato per migliorare la sicurezza e la qualità delle cure offerte in queste strutture sanitarie. La responsabilità politica e gestionale diventa cruciale per garantire che simili tragedie non si ripetano, e che gli ospedali, anziché essere classificati tra i ‘peggiori’, diventino luoghi di eccellenza nella cura della salute dei cittadini.
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