30 anni da Via D’Amelio, SINALP: “Onore all’uomo che ha realmente combattuto la mafia“
Oggi è il trentesimo anniversario della strage di Via D’Amelio a Palermo. Strage che ha ucciso l’uomo Paolo Borsellino ma non la sua idea di Stato e di lotta al malaffare.
Noi del Sinalp, dichiara il suo Segretario Dr. Andrea Monteleone, siamo, convintamente da sempre, accanto a chi combatte per la difesa dello Stato, ma dopo 30 anni di anniversari, di proclami, di buoni propositi, ci rendiamo conto che le buone intenzioni spesso sono rimaste lettera morta.
Oltre alla solita retorica dell’antimafia trita e ritrita, della quale ne possiamo fare sicuramente a meno visto che ormai si è trasformata in un agire autoreferenziale buono solo per chi la pratica, ci chiediamo cosa veramente si è fatto per combattere la criminalità organizzata.
Certi personaggi, grazie all’autoreferenzialità della solita retorica dell’antimafia profusa a piene mani in certi ambienti, hanno costruito la loro carriera politica e professionale ergendosi a difensori assoluti della legalità.
Convegno dopo Convegno questi personaggi, impegnati esclusivamente per la loro autocelebrazione, hanno lottato solo per mettere a tacere o espellere chiunque, all’interno delle loro organizzazioni tentava di criticarne l’agire proponendo nuove vie sicuramente più incisive nel combattere la malapianta della mafia.
Paolo Borsellino con Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, i cinque agenti della scorta, hanno diritto ad una antimafia che affronti a testa alta le azioni mafiose che distruggono l’economia, la società e la politica del nostro Paese.
Il SINALP ed i propri iscritti dicono basta al sistema dell’autocelebrazione, dell’autocompiacimento e chiedono che vengano puntati i riflettori verso i modi in cui vengono assegnati gli appalti, le concessioni pubbliche, verso la pubblica amministrazione che ha trasferito, nel nome della “razionalizzazione degli interventi”, poteri enormi a singoli uomini, purtroppo alle volte intimamente attratti del famoso detto “l’occasione fa l’uomo ladro”. trasformando l’illegalità in normalità.
Oggi dopo oltre due anni di pandemia, guardando come gli apparati amministrativi dello Stato gestiscono la cosa pubblica, ci chiediamo cosa sia successo veramente e chi rema contro il corretto funzionamento della pubblica amministrazione.
I lavoratori, i cittadini, chiedono una pubblica amministrazione efficiente ed in grado di dare risposte immediate ai loro bisogni.
Vogliamo che chi purtroppo muore per lo Stato non muoia invano ma abbia la certezza che il suo lavoro venga portato a termine estirpando il malaffare che si annida nella nostra società.