Nel corso della serata di ieri, in Piazza San Pietro, a Roma, si è verificato un evento storico: Papa Francesco ha impartito la benedizione Urbi te Orbi a tutto il mondo per proteggerlo dal Coronavirus. Un evento straordinario, quest’ultimo, perché il pontefice è solito impartire questa benedizione solo dopo la sua elezione e nelle festività di Natale e di Pasqua, ma quanto mai di fondamentale importanza in questo momento così delicato.
Papa Francesco: “gettiamo in te ogni preoccupazione, perché Tu hai cura di noi”
Come un uomo che cammina sotto la tempesta, il Papa ha percorso a piedi, sotto la pioggia, le scale che portano al sagrato di Piazza San Pietro e, con il fiato corto, ha dato inizio immediatamente al rito Urbi et Orbi. Quest’ultima cosa, se si vuol dare una chiave di lettura, ha simboleggiato la condizione di tutta l’umanità in questo periodo storico, la quale cammina sotto la tempesta senza strumenti per ripararsi ed ha una necessità impellente di un segno che le permetta di ritrovare la serenità perduta.
Il momento più toccante della serata, però, prima dell’atto della benedizione in sé e per sé, è stato quello della lunga riflessione del pontefice. In quest’ultima, ha toccato i cuori di tutte le persone, credenti e non, cercando di dare speranza a tutti coloro i quali stanno sacrificando la propria vita per salvare la vita del prossimo e, rivolgendosi al Signore, ha detto:” gettiamo in te ogni preoccupazione, perché Tu hai cura di noi”.
Il mondo aveva bisogno di un gesto del genere
Il Papa, con questo gesto, si è avvicinato alla paura e allo sgomento di tutti coloro i quali, in questo momento, hanno bisogno di credere che solo la vicinanza del Signore possa darci la forza per superare le avversità. Ora tocca a noi, umanità tutta, compiere un atto di responsabilità per tenere a bada i contagi e vincere contro il Coronavirus ricordandoci che, purtroppo, “nessuno si salva da solo” e che nessuno è invincibile.