Il mondo del crimine organizzato è stato scosso dalla notizia dell’arresto di Pasquale Bonavota, il presunto boss di ‘ndrangheta di Sant’Onofrio, in provincia di Vibo Valentia. Figlio di Vincenzo Bonavota, il capo storico della cosca dei Bonavota ucciso nel 1997, Pasquale era già attivo all’interno della cosca sin dall’età di 16 anni, durante la sanguinosa faida tra i Bonavota e i Petrolo-Bartolotta di Stefanaconi, consumata nel 1991 con la Strage dell’Epifania.
Secondo il PM Marisa Manzini, Pasquale Bonavota aveva scalato le gerarchie della ‘ndrangheta grazie alla vicinanza con i casati più blasonati e ad intrecci affaristici, che gli hanno permesso di accumulare ingenti somme di denaro. Una parte di questi soldi sarebbe finita in Svizzera, dove ha alimentato nuovi traffici, mentre un’altra parte è stata reinvestita in attività commerciali legali, come il bar Luna a Roma, che era stato acquistato dai Bonavota e dove erano state piazzate le macchinette mangiasoldi e da caffè.
La storia di Pasquale Bonavota è quella di un ragazzino cresciuto in un paese del Sud dove la violenza e la morte erano all’ordine del giorno, ma che è riuscito a diventare uno dei boss più potenti e pericolosi d’Italia. Il suo temperamento da duro emerse durante la faida tra i Bonavota e i Petrolo, quando era solo un adolescente, ma già un padrino. Mantella, l’ex boss dei Piscopisani diventato collaboratore di giustizia, ha ricostruito gli esordi criminali di Pasquale Bonavota, raccontando come Rocco Anello lo abbia aiutato all’inizio, insieme ai Morabito e ai Palamara.
La DDA di Catanzaro considera Pasquale Bonavota un boss di ‘ndrangheta di alto profilo, anche se non ha ancora una condanna passata in giudicato. La sua latitanza, iniziata nel 2018, lo aveva reso uno dei latitanti più pericolosi d’Italia, subito dopo Matteo Messina Denaro. Il suo arresto a Genova è un importante successo per le forze dell’ordine, che sono riuscite a catturare uno dei presunti boss più pericolosi del nostro paese.
La storia di Pasquale Bonavota è solo una delle tante storie di violenza e corruzione che caratterizzano la ‘ndrangheta e il mondo del crimine organizzato in Italia. È importante che le autorità continuino a combattere la criminalità organizzata con ogni mezzo a loro disposizione, al fine di garantire la sicurezza e la giustizia per tutti i cittadini italiani.
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