L’Associazione “Universo Minori”, con il presidente Rita Tulelli, sabato 18 marzo ha organizzato un convegno facente parte del ciclo di eventi denominato “Percorsi di legalità” promosso dal sodalizio, il seminario ha avuto luogo presso l’Istituto Comprensivo “G. Bianco” di Sersale.
Hanno preso parte al convegno la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Teresa Agosto, il presidente del sodalizio “Universo Minori” Rita Tulelli, il presidente dell’Associazione “Risveglio Ideale” Angela Napoli, il presidente della Commissione Regionale contro la ‘ndrangheta Arturo Bova, l’avvocato del foro di Catanzaro Claudia Conidi, il Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Cosenza Marisa Manzini, il sociologo nonché Giudice Onorario Minorile presso il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro Andrea Barbuto, a moderare l’evento la giornalista Stefania Abbruzzo. I relatori hanno affermato che è necessaria un’opera di bonifica sociale che caratterizzi il rispetto della personalità umana e dei valori morali e civili, attraverso un processo di sviluppo economico e culturale, la valorizzazione dell’impegno educativo nella famiglia e nella scuola.
La forza della mafia, le sue tragiche scorrerie di morte e la sua potenza eversiva determinano uno stato di profonda insicurezza. La società rispetto a tale situazione non può restare indifferente, occorre quindi, se si vuole acquistare credibilità in relazione all’impegno antimafia, creare le precondizioni essenziali per un’attività di intervento e di controllo, per incidere effettivamente nell’apparato di potere e di aggregazione politico-affaristiche da cui la mafia trae linfa vitale.
La mafia va decisamente e duramente combattuta, ridefinendo un vero e proprio sistema di rapporti istituzionali tra Stato, Regioni e componenti istituzionali, lo Stato deve assicurare la sua presenza sul territorio, la qualità dei suoi interventi l’efficacia dei suoi strumenti. Le Regioni devono incidere profondamente sulle procedure e sui meccanismi di spesa, con particolare riferimento agli appalti pubblici, le componenti istituzionali e sociali devono essere coinvolte nella tutela della sicurezza dei cittadini superando i limiti della sola risposta repressiva ed operando attivamente sul fronte della prevenzione e della devianza, favorendo soprattutto le iniziative che danno vita ad una società civile che cancelli il gap economico e la necrosi delle istituzioni.
Durante il convegno sono stati affrontatati anche i temi relativi alla piaga della droga, ai fenomeni del bullismo e del cyber-bullismo e sono stati inoltre esposti alcuni codici di comportamento in relazione al corretto utilizzo dei social network. L’evento è stato seguito con interesse dagli studenti dell’Istituto Comprensivo i quali hanno dato vita ad un fervente dibattito con i relatori che hanno spronato i ragazzi al cambiamento affermando che esso inizia da dentro di noi ed è l’unità di misura dei rapporti umani ed esortato gli studenti a non sottovalutare i problemi perché la piaga delle mafie non riguarda solo qualche regione geografica, ma tutti.
Le mafie sono forti in società fragili e diseguali, quindi saldiamo la legalità alla corresponsabilità e libertà.