Le indagini rivelano un mercato illegale, famiglie senza titolo a risiedere, e irregolarità nell’occupazione di 29 alloggi di edilizia popolare
Nell’ambito di una serrata campagna di controlli volta a contrastare fenomeni di occupazione abusiva degli alloggi residenziali pubblici, i Carabinieri della Stazione di Polistena, provincia di Reggio Calabria, hanno scoperto irregolarità nell’occupazione di 29 alloggi di edilizia popolare. L’operazione è scaturita da un episodio di violenza avvenuto a luglio 2022, in cui un dipendente del Comune di Polistena, beneficiario di alloggio pubblico, aveva aggredito due individui ospitati in un altro appartamento del complesso di case popolari.
L’arresto dell’aggressore per tentato omicidio aveva rivelato che chi ospitava gli accoltellati non aveva titolo a risiedere in una casa popolare. Successivamente, gli investigatori hanno esteso i controlli su oltre 300 unità abitative, sia di proprietà dell’ente locale che gestite dal comune per conto dell’ATERP, ente pubblico non economico con funzioni ausiliarie alla Regione Calabria in materia di edilizia residenziale pubblica.
Le indagini hanno svelato che, su dieci alloggi controllati, almeno uno risultava occupato senza titolo o utilizzato solo sporadicamente dai beneficiari. All’interno del sistema di gestione delle case popolari, sono emersi casi di nuclei familiari che, in violazione dei criteri di assegnazione, avevano occupato alloggi senza autorizzazione formale. Alcune famiglie, pur dimorando altrove, non avevano rilasciato gli alloggi loro assegnati in base a necessità economiche ormai superate.
Particolarmente rilevante è stato il caso di un individuo con precedenti di polizia che, pur trasferendosi per lavoro nel nord Italia, manteneva l’alloggio a Polistena come pied-à-terre durante le festività. In un altro caso, i Carabinieri hanno scoperto un mercato illegale di alloggi pubblici, con una famiglia che occupava un appartamento pagando un canone di locazione a un sedicente proprietario.
Le indagini hanno portato alla denuncia di 52 polistenesi, di cui 19 noti agli investigatori per precedenti deferimenti e 14 beneficiari di sostegno economico da Enti Previdenziali. Le accuse riguardano invasione di edifici pubblici e truffa. Il procedimento è attualmente in fase di indagini preliminari, e la responsabilità delle persone coinvolte sarà valutata nel corso del successivo processo.
Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e prove, che potrebbero coinvolgere altre persone sottoposte ad indagine. La Procura di Palmi dovrà vagliare attentamente le prove sinora raccolte per determinare l’esito del procedimento.
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