Il Presidente della Regione Mario Oliverio- si legge in un comunicato dell’Ufficio stampa della Giunta- ha partecipato nel pomeriggio di ieri a Rose alla cerimonia di inaugurazione di Via Rocco Docimo, strada intitolata all’illustre medico, professore universitario, maestro di Chirurgia, scomparso nel 2002, nato nel 1928 nella cittadina del cosentino, con la quale aveva sempre mantenuto forti legami.
Dopo la scopertura della targa di intitolazione da parte del Sindaco Mario Bria, un partecipato incontro tenuto presso la Sala consiliare del Comune, moderato dal consigliere delegato alla Cultura Osvaldo Ferro, ha ricordato la figura del professor Docimo, chirurgo, dal prestigio riconosciuto in Italia e nel mondo, presenti i suoi familiari, a nome dei quali è intervenuto il figlio, dottor Ludovico Docimo.
A seguire il saluto del Parroco di Rose don Giuseppe Mancuso, gli interventi del Sindaco Bria e del Vicesindaco Franco Imbrogno, ad evidenziare lo straordinario impegno scientifico, accademico ed umano di Docimo, è stato il prof. Aldo Brancati, ordinario di Fisiologia umana, già Rettore dell’Università Tor Vergata e Decano dell’Università Cattolica di Tirana.
“ Ringrazio il sindaco e l’amministrazione comunale di Rose per aver promosso questa bellissima e meritoria iniziativa. Un atto importante e positivo, che immortala la figura di una personalità come il professor Docimo, la sua statura di scienziato e di grande chirurgo” ha detto intervenendo il Presidente Oliverio che ha voluto riferire un detto popolare ben in grado di riassumere il segno del un passaggio di un uomo come l’illustre medico di Rose.
“ Dinanzi ad interventi dagli esiti negativi, si è soliti dire ‘era tanto grave quella patologia, quella malattia, che neanche il professor Docimo l’avrebbe salvato’. In questo detto popolare- ha spiegato- è raffigurata quella che è stata la forza, la competenza e la popolarità di un grande chirurgo, che ha compiuto trentamila interventi, come ricordato dal professor Aldo Brancati. Un grande scienziato, ma anche un figlio di questa terra che ha saputo affermare il suo talento, le sue qualità, anche fuori da essa, con grande orgoglio e con grande dignità ed autorevolezza. Occorre recuperare l’orgoglio di essere calabresi- ha esortato – perché non sempre valorizziamo competenze, talenti, valore scientifico che questa terra offre all’Italia e al mondo. Sovente anzi li dimentichiamo e li mettiamo in una rubrica ordinaria di ricordi. Ciò non rende giustizia, ed omaggio, alle persone che hanno dedicato una vita nel servizio alla comunità. Questa è una iniziativa che proietta nel modo giusto questa terra, perché il professor Docimo è figlio di Rose, ma anche un illustre calabrese che nel suo percorso di vita ha saputo contribuire alla crescita scientifica del nostro Paese. Se c’è una medicina, una chirurgia in Italia, capace di competere con le più avanzate scuole nel mondo, lo si deve anche a lui.”
“ E’ stato un cattedratico che ha fatto scuola- ha poi rimarcato il Presidente Oliverio-; i suoi approfondimenti e studi hanno contribuito a far crescere generazioni di chirurghi. Credo che ciò possa generare l’orgoglio di essere la terra che ha dato i natali al professor Docimo. Ringrazio ancora il sindaco e l’amministrazione di Rose perché è anche con questi atti che si costruisce l’identità di una comunità, così come l’immagine di una Calabria migliore, positiva, nella quale ci sono esperienze, competenze, energie, risorse che non hanno nulla da invidiare ad altre realtà.”
“ Una Calabria, la Calabria di Docimo, del suo ricordo, che può costruire una prospettiva diversa- ha concluso Oliverio- e può farlo anche impegnandosi a costruire una sanità diversa, che possa essere all’altezza di servire la domanda di tutela e di cura della salute dei calabresi. Farlo è possibile; noi chiediamo solo che ci si metta nelle condizioni di poterlo realizzare.”