Sequestro conservativo per oltre 5 milioni di euro eseguito nei confronti di due dirigenti dell’A.O. “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro oggi nota come A.O.U. “Renato Dulbecco”
CATANZARO, 27 MAR 2024 – Nell’ambito di un’operazione condotta il 26 marzo 2024, le autorità militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, con il supporto dei colleghi del Comando Provinciale di Roma e degli ufficiali giudiziari dell’Ufficio Notificazioni Esecuzioni e Protesti, hanno eseguito un sequestro conservativo per una somma superiore a 5 milioni di euro. Tale azione è stata richiesta dalla Procura Regionale presso la Corte dei Conti per la Calabria, presieduta da Romeo Ermenegildo Palma, e accordata dal Presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria, nei confronti di due ex dirigenti dell’A.O. “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro, oggi nota come A.O.U. “Renato Dulbecco”.
La procedura, supervisionata dal sostituto procuratore generale Gianpiero Madeo sotto la guida del Presidente Palma, ha avuto origine da indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro. Queste indagini hanno evidenziato un possibile danno erariale derivante da un accordo transattivo irregolare con la clinica privata Villa Sant’Anna spa, che ha causato una significativa perdita finanziaria per l’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro.
Secondo quanto riportato da una nota stampa delle Guardia di Finanza, l’Azienda Ospedaliera aveva in precedenza avviato azioni esecutive contro la clinica privata per il recupero di crediti derivanti dalla cessione di sangue e prodotti emoderivati. Tuttavia, nonostante una sentenza favorevole all’Azienda ospedaliera nel 2014, i dirigenti decisero di concludere un accordo transattivo con Villa Sant’Anna, accettando un importo notevolmente inferiore rispetto a quanto dovuto, causando un danno erariale di oltre 5 milioni di euro.
Secondo quanto comunicato dalla Procura contabile ai due dirigenti coinvolti, l’accordo è stato raggiunto attraverso atti amministrativi illeciti, non formalizzati né registrati nei bilanci dell’A.O., violando i procedimenti ordinari previsti dalla legge. Tale condotta ha permesso alla clinica privata di ottenere un vantaggio ingiustificato e irragionevole.
Quest’operazione sottolinea l’impegno costante della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza nel proteggere la spesa pubblica, in particolare nel settore sanitario, contrastando le forme più sofisticate di gestione illecita delle risorse pubbliche e le frodi ai danni dello Stato. Si mira così a garantire che i fondi versati dai contribuenti ritornino alla collettività attraverso servizi efficienti.
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