Il centro di Parigi è diventato di nuovo il teatro di forti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, a causa delle proteste contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente francese Emmanuel Macron. La piazza della Concorde, che nella storia ha visto la ghigliottina della Rivoluzione Francese, è diventata il luogo di ritrovo spontaneo di migliaia di persone che si sono radunate per protestare contro la decisione del governo di aumentare l’età pensionabile da 62 a 64 anni.
Circa 3mila manifestanti si sono riuniti attorno all’obelisco, ma la protesta è stata caratterizzata da gruppi di giovani con il volto mascherato che hanno dato alle fiamme una gran quantità di transenne e materiale da cantiere. La polizia ha effettuato diverse cariche, mentre veniva presa di mira da sassaiole e bottiglie lanciate dai manifestanti. Le forze dell’ordine hanno reagito con l’uso di gas lacrimogeni.
La tensione è salita ulteriormente quando i manifestanti hanno bruciato un’effigie del presidente Macron, esprimendo così il loro dissenso nei confronti della riforma delle pensioni. Anche in altre città francesi, come Bordeaux e Lille, si sono verificate tensioni tra manifestanti e forze dell’ordine, con l’uso di gas lacrimogeni e cariche da parte della polizia.
La protesta di giovedì si è conclusa con oltre 300 fermi in tutto il Paese, 258 soltanto a Parigi. Ma sembra soltanto l’inizio di un’altra stagione di rivolta e proprio per questa autorità le appaiono preoccupate dalla ricomparsa di molti leader dei “gilet gialli” tra i manifestanti.
Sul fronte politico, le opposizioni si preparano allo scontro di lunedì, quando cercheranno di far cadere il governo di Elisabeth Borne. In questo modo, la riforma delle pensioni verrebbe anch’essa messa in discussione. Sono state presentate due mozioni di censura: una del Rassemblement National di Marine Le Pen, che non raccoglierebbe i voti della gauche; l’altra – più strategica – da parte del piccolo gruppo di deputati indipendenti Liot. L’ha subito sottoscritta anche l’alleanza di gauche, Nupes, con conseguente ritiro della mozione dei melenchoniani de La France Insoumise, che hanno desistito per indirizzare il massimo dei voti su quella di Liot.
La protesta di Parigi contro la riforma delle pensioni si è fatta sentire in modo forte e chiaro, con la piazza della Concorde che è diventata il simbolo della rivolta contro il governo Macron. Le tensioni sono state alte e i manifestanti hanno espressi il loro dissenso con forza e determinazione, mostrando di non voler arrendersi facilmente. Ora, il futuro della riforma delle pensioni è incerto, ma è certo che la protesta continuerà.