Reggio Calabria: arrestato giovane con fucile a canne mozze

polizia reggio calabria
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19enne armato di fucile a canne mozze, intenzionato a compiere un’azione violenta contro un uomo per presunto sgarbo, arrestato anche un complice, trovato in possesso di armi e munizioni in casa

La Squadra Mobile della Polizia di Stato di Reggio Calabria ha proceduto nei giorni scorsi all’arresto di un diciannovenne, gravemente indiziato di detenzione e porto illegale di armi. Il giovane, già noto alle forze dell’ordine, è stato fermato su disposizione della Procura della Repubblica dopo essere stato sorpreso nel centro cittadino con un fucile a canne mozze, pronto a compiere un’azione violenta contro un uomo per motivi di presunto “sgarbo”.

Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, il diciannovenne si sarebbe recato presso il luogo di lavoro della presunta vittima, con intenzioni ostili e armato di un’arma particolarmente pericolosa. L’episodio ha subito attivato gli agenti della Sezione Omicidi della Squadra Mobile, che hanno seguito ogni movimento del ragazzo fino al fermo, reso necessario dalla concreta possibilità che il giovane potesse darsi alla fuga.

La gravità della situazione ha spinto la Procura reggina a intervenire tempestivamente, disponendo il fermo d’indiziato di delitto. L’obiettivo era quello di disinnescare una possibile escalation di violenza, agendo rapidamente per prevenire qualsiasi ulteriore rischio per la comunità.

Contestualmente, le indagini hanno portato la Polizia ad approfondire i legami del giovane con un altro uomo, un quarantanovenne sospettato di essere il fornitore di armi. La perquisizione nella sua abitazione ha consentito di rinvenire due pistole di calibro 9×21 e calibro .22, quest’ultima con matricola alterata, oltre a numerose munizioni. L’uomo è stato quindi sottoposto a fermo d’iniziativa dalla polizia giudiziaria.

Entrambi i provvedimenti sono stati convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.), che ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dal Pubblico Ministero. Al momento, il procedimento giudiziario si trova nella fase delle indagini preliminari e, come stabilito dalla legge, i due indagati restano presunti innocenti fino all’eventuale condanna definitiva.

Il caso ha sollevato preoccupazione nella cittadinanza, evidenziando il rischio di escalation di violenza giovanile e l’accesso illecito ad armi letali. Le forze dell’ordine, nel frattempo, intensificano il controllo del territorio per prevenire simili episodi e garantire la sicurezza dei cittadini.

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