I Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, coordinati dalla
Procura della Repubblica di Locri, nell’ambito di indagini di Polizia Giudiziaria
volte a tutela della Spesa Pubblica Nazionale, hanno scoperto una redditizia
frode, ben studiata ed articolata, messa in pratica da 2 imprenditori agricoli
operanti nella zona ionica reggina.
Mediante la fittizia comunicazione all’I.N.P.S. dell’assunzione di falsi
braccianti agricoli perpetrata anche mediante la predisposizione e l’esibizione
ad Enti pubblici di atti falsi, o la moltiplicazione esponenziale delle giornate
lavorative effettivamente rese, hanno permesso a 93 persone di ottenere il
pagamento indebito di indennità di disoccupazione, malattia o altri benefici di
natura agricola per un importo totale pari a circa € 285.000,00, nelle annualità
dal 2010 al 2014.
Più in particolare, è emerso che gli ideatori della truffa hanno prodotto all’Ente
preposto, atti da considerarsi a tutti gli effetti non validi in quanto contenenti
firme false e comunicazioni di assunzione di manodopera agricola in realtà
mai avvenute, tutte a nome e per conto di ignari proprietari di terreni agricoli,
adibiti a coltivazioni varie quali grano, frumento e olive, nonché allevamento
di ovini.
La truffa scoperta dalle Fiamme Gialle, ha portato alla segnalazione
all’Autorità Giudiziaria di nr. 95 soggetti, tutti accusati di reati che vanno dal
falso ideologico commesso da privato in atto pubblico, al falso materiale ed
alla truffa aggravata.
Il meccanismo di frode scoperto dai finanzieri della Compagnia di Melito di
Porto Salvo, divenuto ormai prassi consolidata nel contesto economico
reggino, ha permesso di rilevare la falsità di più di 12.000 “giornate agricole”
non realmente effettuate da soggetti che, nel frattempo, svolgevano altre
attività lavorative percependo redditi dallo Stato.
Negli ultimi 17 mesi, a partire quindi dal gennaio dello scorso anno, le frodi in
danno del bilancio nazionale e comunitario scoperte dalla Guardia di Finanza
nella provincia reggina, salgono così ad oltre 17 milioni di euro, mentre si
attestano a circa 23 milioni quelle nel settore della spesa previdenziale e
sanitaria.
Nel medesimo periodo, i soggetti nel complesso denunciati salgono quindi ad
oltre 2.800, con l’esecuzione di circa 750 interventi a tutela dei principali flussi
di spesa pubblica.
Il servizio, svolto nell’ambito dei poteri conferiti al Corpo dal D.Lgs.68/2001
testimonia la costante attenzione delle Fiamme Gialle reggine nella difesa
degli interessi erariali del Paese e della tutela della Spesa Pubblica
Nazionale, settori in relazione ai quali il Corpo svolge attento ed
imprescindibile contributo al fine di prevenire o reprimere gli illeciti o a rilevare
l’esistenza di eventuali anomalie nella percezione delle indennità di
disoccupazione e/o malattia, corrisposte nel settore agricolo dall’Istituto
Nazione della Previdenza Sociale.