Corte dei Conti dispone dissequestro a dirigenti ospedalieri
La Corte dei Conti ha recentemente emesso un provvedimento che ha destato notevole interesse nel panorama giudiziario locale: il revoca del sequestro dei beni mobili e immobili per un valore superiore ai cinque milioni di euro, precedentemente imposto nei confronti di due dirigenti dell’ex Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro.
Il provvedimento in questione, emanato dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, riguardava Elga Rizzo, di 53 anni, e Vittorio Prejanò, di 67, accusati di presunto danno erariale alle casse dell’ente. I fatti contestati risalgono a circa dieci anni fa e si concentrano sul mancato introito di consistenti somme dovute all’ex Azienda Ospedaliera a seguito di un accordo transattivo stipulato nel 2014 con la casa di cura privata “Villa Sant’Anna”.
L’accordo in questione riguardava i crediti vantati dall’Azienda nei confronti della clinica per la cessione di sangue e prodotti emoderivati. Tuttavia, la Corte dei Conti ha ritenuto che le argomentazioni accusatorie fossero parziali e ha evidenziato che non era scontato che Elga Rizzo e Vittorio Prejanò avessero agito “motu proprio”.
Secondo quanto dichiarato dagli avvocati difensori Alfredo Gualtieri e Luigi Combariati, la transazione con la casa di cura “Villa Sant’Anna” sarebbe stata avviata su richiesta interna del direttore del Centro Trasfusionale dell’ex Azienda Ospedaliera, individuo competente per la gestione del servizio dei prodotti emoderivati.
La decisione della Corte dei Conti di revocare il sequestro dei beni evidenzia la complessità delle dinamiche sottostanti alle transazioni tra enti pubblici e privati nel settore sanitario.
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