Antonio Strangio, scomparso il 18 novembre scorso, era stato dato per disperso dopo aver abbandonato la sua auto vicino alla fiumara Bonamico, le indagini iniziano a focalizzarsi su possibili legami con la criminalità organizzata
SAN LUCA (RC), 15 FEB 2025 – I resti umani ritrovati all’interno dell’auto di Antonio Strangio, allevatore 42enne di San Luca, sono stati identificati grazie agli esami del DNA condotti dai Ris di Messina. Il ritrovamento, avvenuto il 18 novembre scorso, ha sollevato il velo su un mistero che si trascinava da settimane: la scomparsa di Strangio, padre di quattro figli, il cui destino sembrava ancora avvolto nell’incertezza.
Il 42enne aveva fatto perdere le sue tracce senza lasciare alcuna comunicazione ai familiari. La preoccupazione è esplosa quando, dopo aver cercato invano di mettersi in contatto con lui, la moglie e i parenti hanno denunciato la sua scomparsa. Le ricerche, condotte da numerosi uomini delle forze dell’ordine, si sono concentrate nell’area tra Bianco e Bovalino, fino al rinvenimento dell’auto di Strangio, abbandonata nei pressi della fiumara Bonamico.
La vettura, inizialmente sospetta di poter contenere tracce utili a ricostruire il caso, è stata sottoposta ad accurati rilievi da parte dei Ris di Messina. Tra i resti rinvenuti all’interno, gravemente danneggiati dal fuoco, è stato possibile risalire all’identità della vittima grazie agli esami del DNA.
Fin dai primi istanti della scomparsa, gli inquirenti non avevano escluso alcuna ipotesi, inclusa quella di un possibile omicidio di matrice mafiosa. Nonostante Strangio non avesse precedenti penali diretti, la sua famiglia è legata a un passato oscuro. Suo padre, Giuseppe Strangio, è noto per la sua condanna nel 1974 per un omicidio risalente al 1970, e la sua storia criminale è stata seguita da numerose vicende di rilievo, come la sua connessione con sequestri di persona.
Antonio Strangio, pur senza precedenti diretti, è stato sempre associato, anche se indirettamente, a quell’ambito e questo ha fatto nascere dubbi sulle possibili motivazioni dietro la sua morte. La vicenda si inserisce in un contesto che continua a suscitare interrogativi, mentre le indagini proseguono per fare luce sul tragico epilogo di una vita segnata da una storia familiare complessa.
Mentre le forze dell’ordine continuano ad indagare sulle circostanze esatte della morte, il ritrovamento dei resti rappresenta un passo importante per comprendere la dinamica degli eventi. Il caso di Antonio Strangio rimane un tragico episodio che getta una nuova ombra sulla provincia calabrese, dove il confine tra la criminalità e la vita quotidiana sembra ancora troppo sottile.
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