‘Ndrangheta e politica: San Luca senza candidati sindaco
Le elezioni comunali del prossimo 8 e 9 giugno a San Luca, in Calabria, vedranno un’assenza senza precedenti: non ci sarà nessuna votazione per il sindaco. Il Comune sarà commissariato poiché nessuna candidatura è stata presentata per il ruolo di primo cittadino.
Il sindaco uscente, Bruno Bartolo, ha annunciato che non si ricandiderà, lasciando il posto vacante dopo il suo mandato iniziato nel 2019. Bartolo era stato eletto in seguito a un periodo di commissariamento del Comune dovuto alla mancanza di candidati sindaci.
La decisione di Bartolo di non ripresentare la sua candidatura sarà spiegata il 21 maggio durante un incontro pubblico con i cittadini. Tuttavia, fonti vicine al sindaco assicurano che la sua scelta non è stata influenzata da pressioni esterne, ma è stata motivata unicamente da considerazioni politiche.
San Luca, un comune con una popolazione di poco meno di 3.500 abitanti, è noto per la sua storia legata alla ‘ndrangheta. In passato, è stato considerato uno dei fulcri del cosiddetto “triangolo dei sequestri”, insieme a Platì e “Natile” di Careri. La forte presenza della criminalità organizzata nel territorio potrebbe aver influito sulle dinamiche politiche locali, anche se non sono stati forniti dettagli specifici in merito.
Con l’assenza di candidati a sindaco e la conseguente commissariamento del Comune, San Luca si trova di fronte a una situazione politica insolita, che potrebbe richiedere un’analisi più approfondita delle cause sottostanti.
Faida di San Luca: le radici oscure della politica locale
La storia di San Luca è segnata da una lunga e sanguinosa faida tra le fazioni criminali locali. Iniziata il 10 febbraio 1991 tra i Nirta-Strangio e i Pelle-Vottari, questa guerra ha scosso profondamente il tranquillo paesaggio dell’Aspromonte.
Le violenze hanno avuto inizio con episodi apparentemente triviali durante le festività di carnevale, ma presto si sono trasformate in una spirale di vendetta e morte. Gli scontri tra giovani affiliati alle diverse ‘ndrine si sono rapidamente trasformati in omicidi, culminando in eventi tragici come la Strage di Ferragosto a Duisburg nel 2007.
Questa sanguinosa guerra tra clan ha avuto ripercussioni anche sulla politica locale. I legami tra la ‘ndrangheta e il potere politico sono stati oggetto di molte inchieste e controversie. Figure politiche sono state accusate di collusione con la criminalità organizzata, e l’influenza della mafia sulle istituzioni locali è stata motivo di preoccupazione costante.
L’arresto di vari membri delle ‘ndrine coinvolte, tra cui Sebastiano Strangio e Francesco Nirta, ha portato un po’ di sollievo, ma la presenza e l’influenza della ‘ndrangheta a San Luca sono rimaste una realtà persistente. La lotta per il controllo del territorio tra le fazioni criminali continua a influenzare la vita politica e sociale della comunità, alimentando una cultura di paura e sospetto.
In questo contesto, l’assenza di candidati alle elezioni comunali potrebbe essere vista anche come un riflesso delle tensioni e delle interferenze della criminalità organizzata nella vita pubblica. La mancanza di volontà di sfidare il potere della ‘ndrangheta potrebbe essere un segno di quanto profondamente radicata sia la sua influenza nella società locale.
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