Morte nella Locride sulla Statale 106, si teme una nuova faida tra clan

carabinieri reggio calabria
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Uomo, originario di San Luca trovato senza vita sulla Statale 106, si indaga per possibili legami con l’omicidio di Bovalino

Un nuovo episodio di cronaca nera scuote la Locride. A pochi giorni dal delitto di Giovanni Polifroni a Bovalino, il territorio è ancora scosso dalla scoperta di un altro cadavere, rinvenuto nel pomeriggio di oggi lungo la Statale 106, nei pressi della zona di Natile di Careri. La vittima, originaria di San Luca, è stata trovata senza vita in circostanze che destano non poche perplessità, e le forze dell’ordine sono al lavoro per stabilire la causa del decesso.

Il corpo dell’uomo è stato ritrovato vicino alla sua abitazione, ma le modalità con cui è avvenuto il ritrovamento sono ancora incerte. Sebbene non sia stata ufficialmente confermata nessuna teoria, gli investigatori non escludono la possibilità di un omicidio. Alcuni dettagli raccolti nelle prime fasi delle indagini suggeriscono che il corpo potrebbe essere stato gettato da un balcone, ma questa ipotesi è ancora al vaglio.

In queste ore, gli inquirenti stanno cercando eventuali legami tra questo nuovo episodio e l’omicidio di Polifroni, avvenuto a Bovalino pochi giorni fa. I primi accertamenti non escludono che ci possa essere un collegamento tra le due morti, in un momento particolarmente delicato per la regione, che sembra essere tornata a fare i conti con la violenza delle faide mafiose.

La scoperta del corpo di Polifroni aveva già sollevato preoccupazioni per una possibile ripresa delle tensioni legate al narcotraffico e alle lotte interne tra le cosche della zona. L’uomo, infatti, era stato trovato senza vita in seguito a colpi di arma da fuoco, con gli inquirenti che avevano immediatamente messo in luce il suo legame con i traffici illeciti che attraversano la Locride. La sua morte, apparentemente legata a questioni di vendetta all’interno delle organizzazioni criminali, aveva sollevato il timore che una nuova faida stesse per esplodere.

Ora, con il ritrovamento del corpo di un’altra persona, a poca distanza dal luogo del delitto di Polifroni, cresce il timore che il territorio sia effettivamente sull’orlo di una nuova escalation di violenza tra clan. Il fatto che entrambe le vittime provengano da San Luca, un comune da sempre al centro delle dinamiche mafiose della zona, rafforza l’ipotesi di un legame tra le due morti, sebbene le indagini siano ancora in una fase preliminare.

Le forze dell’ordine hanno avviato rilievi approfonditi sul luogo del ritrovamento e stanno esaminando con attenzione tutte le possibili connessioni tra i due eventi, cercando di evitare che la situazione possa degenerare ulteriormente. La locride, intanto, vive con crescente ansia, preoccupata dal clima di incertezza e paura che sembra riprendersi piede, alimentato dalla paura che un’altra faida possa travolgere la zona.

La gente è ormai abituata alla presenza della criminalità organizzata, ma la prospettiva di una nuova ondata di violenza, con la ripresa di antiche rivalità tra clan, è un incubo che nessuno vuole affrontare. L’autopsia sulla vittima sarà fondamentale per comprendere le cause della morte e, chissà, forse anche per scoprire se davvero le due tragedie siano collegate.

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