Si all’integrazione funzionale tra le aziende sanitarie, no al corpo aggiuntivo al Policlinico (la cosiddetta “piastra” a 10 piani), no al trasferimento del “Pugliese” senza adeguata e finanziata contropartita. Se l’imminente “decreto Scura” non terrà conto di queste condizioni, l’opzione numero uno del sindaco Sergio Abramo resterà la ricostruzione dell’ospedale “Pugliese” nell’attuale sito di viale Pio X.
E’ stato molto determinato il primo cittadino nel confronto, svoltosi su sua iniziativa a Palazzo De Nobili, con le organizzazioni sindacali della sanità e le RSU dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”.
Ai rappresentanti del sindacato (erano presenti la coordinatrice delle RSU Maria Teresa Talarico, Nicola Arena della Cisl, Tonino Meliti, Nilde Paonessa e Vincenzo Lacroce della Cgil), Abramo ha illustrato la sua posizione, partendo da un concetto fondamentale: “la Regione deve fare un grande investimento su Catanzaro quale Città della salute e della ricerca scientifica, se vuole ridurre i costi insopportabili dell’emigrazione sanitaria”.
Il sindaco si è detto favorevole all’integrazione tra azienda ospedaliera e azienda universitaria, non solo sotto l’aspetto del contenimento dei costi, ma soprattutto perché le due realtà possono concorrere a fare di Catanzaro il più grande polo sanitario della Calabria.
Resta aperto il problema della logistica e della localizzazione delle nuove strutture. Abramo ha al proposito le idee molto chiare. Il “Pugliese”, nelle attuali condizioni, non risponde ai nuovi criteri di sicurezza antisismica. L’ipotesi di realizzare il nuovo ospedale a Germaneto, dove venne localizzato undici anni addietro (“ma in undici anni è cambiato il mondo”, ha sottolineato il sindaco), può essere discussa solo in presenza di un’adeguata e concreta contropartita per il centro della città (Casa della Salute, hospis, pronto soccorso, casa dello studente, oltre al potenziamento del Polo Oncologico del “Ciaccio-De Lellis”. Ma non essendoci alcuna garanzia sul finanziamento della “contropartita”, la strada più ragionevole è quella di prevedere la ricostruzione del “Pugliese” a viale Pio X, con le tecnologie che consentono di mantenere in esercizio il presidio, utilizzando i fondi già disponibili.
I rappresentanti sindacali hanno espresso grande apprezzamento per l’invito rivolto loro dal sindaco, una delle poche occasioni di confronto su problemi di scottante attualità.
I sindacati hanno espresso perplessità sull’uso sproporzionato dei poteri commissariali e richiamato la Regione al suo dovere di programmare la sanità. Sul piano strutturale e logistico, hanno criticato l’ennesimo spreco di risorse, circa 2 milioni di euro, per le continue ristrutturazioni al “Pugliese” che non risolvono evidentemente i problemi del presidio. “Il “Pugliese” è un permanente cantiere”, hanno detto i sindacati, auspicando che i 120 milioni di euro disponibili siano spesi nel migliore dei modi per dare sistemazione adeguata e dignitosa ai reparti.
Per quanto riguarda la proposta del sindaco Abramo, pur apprezzandone la chiarezza, si sono riservati di esprimere le loro opinioni dopo una consultazione all’interno dei loro organismi rappresentativi