Riabilitazione e risarcimento da 250mila euro
Un verdetto della Corte d’Appello di Genova ha sancito che il Comune di Sanremo dovrà non solo riassumere Alberto Muraglia, ma anche corrispondergli un sostanzioso risarcimento di circa 250mila euro. Questa cifra tiene conto dei guadagni che Muraglia ha percepito nel corso degli anni per altre attività lavorative. Muraglia, ex vigile di Sanremo, era diventato un caso mediatico quando le telecamere della Guardia di Finanza lo hanno sorpreso a timbrare il cartellino in mutande. Accusato di truffa e di irregolare timbratura, fu licenziato.
Il verdetto della Corte d’Appello di Genova ha accolto il ricorso presentato da Muraglia contro la sentenza del 2016 del giudice del lavoro di Imperia, che aveva confermato il licenziamento. Il vigile era stato coinvolto nell’operazione Stachanov della Guardia di Finanza, un’indagine sull’assenteismo sospetto tra i dipendenti del Comune di Sanremo. L’indagine aveva portato a diversi arresti domiciliari nel 2015, coinvolgendo complessivamente 43 persone, con altre 80 ancora sotto inchiesta.
Muraglia aveva successivamente impugnato la sentenza con successo, ottenendo l’assoluzione in primo grado e anche in appello nel procedimento penale. Nonostante queste assoluzioni, il Comune di Sanremo aveva rifiutato di riesaminare il procedimento disciplinare, confermando il licenziamento. Tuttavia, la Corte d’Appello di Genova ha stabilito che Muraglia deve essere reintegrato e compensato per i danni subiti.
Oltre alla reintegrazione, il Comune dovrà corrispondere a Muraglia “la retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento a quello dell’effettiva reintegra, dedotto quanto percepito per lo svolgimento di altre attività lavorative”. Questo ammonta a circa 250mila euro, tenendo conto dei proventi che Muraglia ha ottenuto nel corso degli anni dal suo laboratorio come “tuttofare”.
In un’intervista a Repubblica, Muraglia ha commentato il verdetto dicendo: “È la fine di un incubo. Sono stati anni di grande sofferenza, in cui mi hanno dipinto come un mostro sulle prime pagine di tutto il mondo, senza che io avessi fatto nulla. Sono otto anni che soffro senza aver commesso alcun crimine”. Ora, il futuro di Muraglia è nelle sue mani, poiché può scegliere se tornare effettivamente al lavoro o prendere altre decisioni. Nel caso decida di non ritornare, dovrà concordare con il Comune anche un accordo per una buonuscita.