Santa Lucia, patrona della vista: la sua festa ricorre il 13 dicembre

Santa Lucia
Santa Lucia

 

Mancano 18 giorni alla fine dell’anno e oggi si festeggia S. Lucia. Auguri a tutte le Lucie del mondo.

In molte località italiane e straniere si celebra questa Santa della Luce. In Calabria Santa Lucia, viene ricordata anche a: Miglierina (CZ). Mongrassano (CS) Motta Santa Lucia (CZ).

In molto posti si fa la processione e la tradizionale “focara” (accensione di un falo’ di grandi dimensioni).

E’ considerata per tradizione, la parorna della vista e di tutti coloro che ne soffrono come i non vedenti, i miopi, gli astigmatici.

In alcune zone, come nel Bergamasco, la ricorrenza è dedicata ai bambini che ricevono doni da Santa Lucia, proprio nella notte tra il 12 e il 13 dicembre. Ma è necessario che bambini scrivano per tempo  una letterina alla Santa esprimendo i loro desideri! I più bravi poi saranno accontentati.

Colgo l’occasione, per pregare sin d’ora questa Santa, affinchè possa aiutare gli italiani a vederci chiaro, anche quando scelgono i propri governanti…….

Santa Lucia  fu una martire cristiana, morta durante le persecuzioni di Diocleziano a Siracusa; è venerata come santa dalla Chiesa Cattolica e dalla Chiesa Ortodossa.

La sua festa liturgica ricorre il 13 dicembre; antecedentemente all’introduzione del calendario gregoriano (1582), la festa cadeva in prossimità del solstizio d’inverno (da cui il detto “santa Lucia il giorno più corto che ci sia”), ma non coincise più con l’adozione del nuovo calendario (differenza di 10 giorni).

La celebrazione della festa in un giorno vicino al solstizio d’inverno, è probabilmente dovuta alla volontà di sostituire antiche feste popolari che celebravano la luce e si festeggiano nello stesso periodo nell’emisfero nord.

Il culto di Santa Lucia inoltre presenta diverse affinità con il culto all’antica divinità greca venerata a Siracusa nell’isola di Ortigia.

Ad Artemide, come a Santa Lucia, è sacra la quaglia e l’isola di Ortigia  anche chiamata ‘Delo’ in onore della dea della caccia. Artemide e Lucia sono entrambe vergini. Artemide è inoltre vista anche come dea della luce mentre stringe in mano due torce accese e fiammeggianti.

 

Si racconta che il corpo della santa, prelevato a Siracusa nel 1040 dai Bizantini di Giorgio Maniace, giunse a Costantinopoli; da qui è stato successivamente trafugato dai Veneziani che conquistarono la capitale bizantina nel 1204 ed è quindi attualmente conservato e venerato nella chiesa di San Geremia a Venezia. Nonostante alcune propagande apologetiche, non ci sono tuttavia elementi certi che attestino che il corpo trafugato dai Bizantini fosse veramente di Santa Lucia, non essendovi al tempo alcun indizio che indicasse dove fosse seppellita la santa all’interno del complesso catacombale siracusano. Oltretutto per quasi ben due secoli, dal 1040 al 1204 si persero le tracce di questo corpo.

Le sacre spoglie della santa siracusana tornarono eccezionalmente a Siracusa per sette giorni nel dicembre 2004 in occasione del 17º centenario del suo martirio. L’arrivo e la partenza delle spoglie furono salutati da una incredibile folla di siracusani. Tuttavia riscontrata l’elevatissima partecipazione e devozione dei devoti, siracusani e non, da allora si è fatta strada la possibilità di un ritorno definitivo tramite alcune trattative tra l’Arcivescovo di Siracusa Giuseppe Costanzo e il Patriarca di Venezia Angelo Scola. Le sacre spoglie della Santa, dopo più di 1000 anni, sono tornate anche a ERCHIE (Br), per un totale di 10 giorni: dal 23 Aprile al 2 Maggio 2014, in occasione della Festa della protettrice del Paese. Questo evento è stato voluto fortemente dal primo cittadino Giuseppe Margheriti. Il corpo della santa, tornerà a Siracusa dal 14 al 22 dicembre 2014, in occasione del 10º anniversario della prima visita del corpo nella sua città natale.

Va però detto che non vi sono prove che il corpo di Santa Lucia a Venezia sia autentico. Una tradizione molto antica, che risale a Sigeberto di Gembloux, racconta che le spoglie della santa furono portate a Metz in Francia, dove tuttora sono venerate dai francesi in un altare di una cappella della chiesa di Saint-Vincent.