Prima del soccorso, i migranti si trovavano a bordo di un vecchio barcone in legno ormai alla deriva, partito circa tre giorni e mezzo fa dalle coste della Libia e localizzato a circa 120 miglia al largo della costa della Calabria.
Dopo essere stati sottoposti ad una prima visita medica, i profughi sono stati temporaneamente sistemati nello stesso scalo portuale reggino in una tensostruttura gestita dai volontari della Croce Rossa, della Protezione Civile e da una equipe di Medici Senza Frontiere, su disposizione della Prefettura di Reggio Calabria.
Con lo sbarco di oggi, il numero degli arrivi di profughi nel solo Porto di Roccella nel 2023 è salito a 14, per un totale di oltre duemila migranti. Questa continua emergenza umanitaria mette in luce l’importanza di un coordinamento europeo e di una politica d’accoglienza che non abbandoni i migranti al loro destino, ma li accolga e li protegga nel rispetto dei loro diritti umani.
Nel Porto di Roccella Ionica, nella Locride, si è verificato il secondo sbarco di migranti in sole 24 ore. Dopo il precedente arrivo di 55 profughi afgani, siriani e curdi, tra cui sette minori e cinque donne, anche oggi altri 31 migranti, tutti giovani, di sesso maschile e di nazionalità bengalese, sono stati soccorsi in mare dalla Guardia Costiera e portati in sicurezza al porto.
Prima del soccorso, i migranti si trovavano a bordo di un vecchio barcone in legno ormai alla deriva, partito circa tre giorni e mezzo fa dalle coste della Libia e localizzato a circa 120 miglia al largo della costa della Calabria.
Dopo essere stati sottoposti ad una prima visita medica, i profughi sono stati temporaneamente sistemati nello stesso scalo portuale reggino in una tensostruttura gestita dai volontari della Croce Rossa, della Protezione Civile e da una equipe di Medici Senza Frontiere, su disposizione della Prefettura di Reggio Calabria.
Con lo sbarco di oggi, il numero degli arrivi di profughi nel solo Porto di Roccella nel 2023 è salito a 14, per un totale di oltre duemila migranti. Questa continua emergenza umanitaria mette in luce l’importanza di un coordinamento europeo e di una politica d’accoglienza che non abbandoni i migranti al loro destino, ma li accolga e li protegga nel rispetto dei loro diritti umani.