Scoppia lo scandalo nel pittoresco villaggio turistico di Capo Vaticano, in Calabria, in seguito all’arresto di un animatore di 38 anni accusato di abusi sessuali su una bambina di soli otto anni. La vittima, originaria di Bologna e in vacanza con la famiglia, è stata presa di mira dal sospetto animatore durante una mattinata di fine estate, il 24 agosto.
Secondo le indagini condotte dalla Procura di Vibo Valentia, l’animatore avrebbe attirato la giovane con una scusa ingannevole, conducendola in un luogo isolato all’interno del villaggio, dove avrebbe perpetrato gli atti riprovevoli. Fortunatamente, la bambina ha trovato il coraggio di rivelare l’orrore subito ai suoi genitori, che non hanno esitato a contattare prontamente le forze dell’ordine e a presentare formale denuncia.
La Procura di Vibo Valentia, decisa ad approfondire il caso, ha subito avviato un’inchiesta, acquisendo le registrazioni delle telecamere di sicurezza presenti nel complesso alberghiero e interrogando diversi testimoni, inclusi i gestori e altri dipendenti del villaggio.
Nel tentativo di garantire un processo giusto e rispettoso per la giovane vittima, il procuratore Corrado Caputo ha richiesto e ottenuto l’autorizzazione del giudice per un’udienza protetta di incidente probatorio. Durante questo delicato atto processuale, svoltosi di recente, la bambina ha coraggiosamente confermato la sua versione dei fatti, assistita da uno psicologo e affiancata dagli avvocati Maria Marone di Bologna e Giuseppe Aloi del Foro di Vibo Valentia.
Nel frattempo, l’animatore incriminato avrebbe subito il licenziamento dal suo incarico presso il villaggio turistico. Al momento, è indagato a piede libero e affronta l’accusa provvisoria di aver commesso atti sessuali su un minore. L’intera comunità, colpita da questa terribile vicenda, resta in attesa dei successivi sviluppi giudiziari, sperando che la giustizia venga fatta e che la piccola vittima possa ricevere il sostegno necessario per superare questa drammatica esperienza.