Le assemblee di febbraio denunciano la contrarietà dei lavoratori alle scelte aziendali di Enel, evidenziando preoccupazioni sul futuro occupazionale e sulla stabilità del servizio elettrico
Nel corso delle assemblee svolte nel mese di febbraio presso i luoghi di lavoro in tutta la regione, il gruppo Enel ha suscitato chiare contrarietà e preoccupazioni tra le lavoratrici e i lavoratori. Le decisioni aziendali, discusse durante queste numerose e partecipate riunioni, sembrano minare non solo il futuro degli addetti coinvolti, ma anche la stabilità del servizio elettrico in Italia, in particolare in Calabria.
La Segreterie Regionali Calabria Filctem CGIL – Flaei CISL – Uiltec UIL, in una nota ufficiale, affermano che la disputa con Enel ha origini nella ferma opposizione alla massiccia esternalizzazione di attività esclusive e distintive. Tale decisione, insieme a modifiche unilaterali dell’orario e tagli sugli investimenti lungo l’intera filiera elettrica Produzione, Rete e Mercato/EnelX, minaccia di indebolire un patrimonio industriale e di competenze garantito dai lavoratori.
Le organizzazioni sindacali ritengono che le scelte di Enel siano profondamente errate, evidenziando la mancanza di iniziative concrete per la riconversione ecologica e la gestione della transizione energetica. Senza tali azioni, si prevedono gravi conseguenze occupazionali sull’intero territorio e sull’indotto. La rinuncia al progetto di produzione di idrogeno green, finanziato con circa 15 milioni di euro dal PNRR e previsto nell’ex sito produttivo della centrale Enel a Corigliano-Rossano, è stata ritenuta inaccettabile.
Le organizzazioni sindacali esortano Enel a accelerare verso le energie rinnovabili, sottolineando che la transizione green richiede un adeguato piano di investimenti e assunzioni di personale. La Calabria, con una rete elettrica obsoleta, necessita di tali interventi per migliorare la qualità del servizio elettrico e non rimanere indietro rispetto ad altre regioni italiane.
Il gruppo Enel, secondo le organizzazioni sindacali, sta adottando un’organizzazione del lavoro anacronistica e basata sull’austerità, trascurando le esigenze della transizione ambientale, industriale ed energetica in atto. Filctem- Flaei e Uiltec sottolineano che le azioni di Enel sembrano perseguire esclusivamente obiettivi finanziari, a scapito dell’organizzazione del lavoro e dell’operatività quotidiana, mettendo a rischio l’identità di Enel come azienda strategica per la nazione.
Le organizzazioni sindacali, unite ai lavoratori calabresi, annunciano una giornata di sciopero e mobilitazione il 8 marzo, con una manifestazione regionale presso i “Giardini Monsignore Durante” di fronte alla Prefettura di Catanzaro dalle ore 10.00. Questa mobilitazione rappresenta solo l’inizio di una lotta giusta volta a difendere il lavoro e garantire il servizio per tutti i cittadini calabresi, con l’obiettivo di sensibilizzare sulle sfide della transizione ambientale, industriale ed energetica in corso.