Operazione ambientale a Ricadi: scoperta discarica abusiva di 2 ettari tra le alture, denunciato un uomo per gestione illegale di rifiuti
RICADI (VV), 16 SET 2024 – Un nuovo colpo alla criminalità ambientale è stato inferto dai Carabinieri della Stazione di Spilinga, che hanno scoperto una discarica abusiva di due ettari nascosta tra due alture, nei pressi di un corso d’acqua. Un uomo è stato denunciato a piede libero per la presunta gestione non autorizzata di rifiuti, sorpreso mentre smaltiva illegalmente materiali inquinanti.
Il terreno, situato in località Gurturella, era stato trasformato in un’enorme discarica, dove venivano abbandonati rifiuti vegetali mescolati con scarti edilizi, plastiche e altri materiali dannosi per l’ambiente. L’area, isolata e difficile da raggiungere, è stata probabilmente scelta per sfuggire ai controlli, ma l’intervento tempestivo dei Carabinieri ha messo fine all’attività illecita. Gli agenti, infatti, hanno sorpreso l’uomo alla guida di un camion, sequestrando immediatamente la zona.
L’operazione è stata il risultato di un’attenta indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, guidata dal Procuratore Camillo Falvo, impegnata da tempo nella lotta contro i crimini ambientali. Le indagini hanno permesso di accertare che l’attività di smaltimento illecito andava avanti da tempo, trasformando il sito in una discarica a cielo aperto. I Carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia, insieme ai colleghi del Gruppo Forestale, sono riusciti a documentare l’attività criminale grazie all’uso di moderne tecnologie e sistemi di videosorveglianza installati nell’area.
Un aspetto dell’operazione è stata la collaborazione della comunità locale. Le segnalazioni dei cittadini, sempre più attenti alla protezione del territorio, sono state fondamentali per l’individuazione del sito e per l’avvio delle indagini. Questo episodio dimostra l’importanza della sinergia tra cittadini e istituzioni nella lotta contro l’inquinamento e la salvaguardia dell’ambiente.
La Procura e i Carabinieri hanno ribadito come la tutela dell’ambiente sia una delle priorità, sottolineando che la protezione del territorio passa attraverso l’impegno collettivo. La collaborazione attiva tra popolazione e forze dell’ordine rappresenta un modello di sensibilizzazione che potrebbe rivelarsi decisivo per il futuro. Solo con l’unione degli sforzi sarà possibile garantire un ambiente sano e sostenibile per le generazioni a venire.
Questa operazione non solo ha portato alla denuncia di uno dei presunti responsabili, ma ha anche messo in luce quanto sia fondamentale l’impegno condiviso nella lotta contro i crimini ambientali.
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