Screening e accoglienza profughi ucraini nella città di Catanzaro

profughi, rifugiati
profughi, rifugiati

Il Sindaco Abramo e l’Assessore Lostumbo hanno raccolto la disponibilità del Rotary Club Catanzaro Tre Colli e dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace

La drammatica problematica legata all’arrivo e all’accoglienza dei profughi ucraini anche nella città di Catanzaro è stata al centro di un incontro presieduto dal sindaco Sergio Abramo con i rappresentanti del Rotary Club Catanzaro Tre Colli che, in questa prima fase di emergenza, ha assicurato la propria collaborazione per le attività di assistenza. Alla riunione erano presenti anche l’assessore alle politiche sociali, Rosario Lostumbo, il presidente del club rotariano Michele Zoccali, insieme al segretario Maria Vittoria Raschellà e ai soci Ludovico Abenavoli e Vincenzo De Filippo, questi ultimi anche in qualità rispettivamente di componente dell’Unità di Crisi Covid-19 della Regione Calabria e di presidente di Federfarma Catanzaro. Dal tavolo è emerso che il primo e più importante problema da affrontare è quello di garantire la sicurezza e la salute di donne e bambini che dall’Ucraina stanno raggiungendo anche la nostra città per ricongiungersi con i familiari.

“È necessario, in questa fase, che vengano garantiti, da parte delle autorità sanitarie, i tamponi anticovid ai profughi che, nelle previsioni, continueranno ad arrivare in città anche in considerazione che la Calabria è una delle regioni dove la comunità ucraina è maggiormente presente”, ha affermato il sindaco Abramo nel recepire la disponibilità del club Rotary nella predisposizione degli screening e nella ricerca di soluzioni per offrire sostegno a chi avrà bisogno. Assicurata anche un’interlocuzione diretta con l’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, per volontà dell’Arcivescovo di Catanzaro-Squillace mons. Claudio Maniago – grazie anche alla collaborazione del direttore della Caritas diocesana, don Roberto Celia, e della delegata Antonella Comes – che ha messo a disposizione le strutture della chiesa per l’accoglienza. “Se è giusto garantire aiuto a chi fugge da un Paese in guerra, non bisogna d’altra parte sottovalutare il rischio sanitario legato ad eventuali contagi covid, assicurando, nel caso di soggetti positivi, anche tutta l’assistenza necessaria. Per questo motivo – ha aggiunto anche l’assessore Lostumbo – è indispensabile l’attivazione di una rete umanitaria interistituzionale, istituendo un’apposita cabina di regia con Regione, Prefettura e Aziende Sanitarie per concertare tutte le misure del caso”.