L’ha minacciata di morte per costringerla ad obbedire ai suoi ordini. Purtroppo, ancora una volta, la vittima è una donna che però ha avuto la forza di denunciare ai Carabinieri le violenze subite dall’ex marito. Un imprenditore 39enne di Sellia Marina, già gravato da precedenti di polizia specifici, era stato sottoposto agli arresti domiciliari nell’agosto scorso in seguito alle denunce della sua ex moglie, la quale, nel corso di un procedimento civile di separazione, aveva chiesto aiuto ai Carabinieri poiché costretta a subire quotidianamente vessazioni, minacce, insulti nonché atti persecutori, che la costringevano a vivere in un costante stato d’ansia e timore.
Successivamente, però al 39enne era stata sostituita la misura restrittiva degli arresti domiciliari con il divieto di avvicinamento alla persona offesa. Da quel momento l’incubo per la giovane donna era ricominciato, con la ricezione continua di messaggi e telefonate da parte dell’ex marito, il quale tentava in tutti i modi di incontrarla, fino ad arrivare al più grave degli episodi, in cui l’uomo, in preda alla gelosia, aveva tentato di avvicinarla mentre si trovava nel parcheggio di un supermercato, riferendole che se lei non se ne fosse andata via dalla Calabria, l’avrebbe uccisa.
Ormai allo stremo delle forze, la vittima si è rivolta ai Carabinieri, che hanno raccolto la sua denuncia ed hanno segnalato dettagliatamente tutti gli episodi di vera e propria persecuzione all’Autorità Giudiziaria, attivando le procedure del “codice rosso” a tutela delle vittime di violenza di genere, che prevedono un intervento immediato dell’Autorità, con la possibilità del collocamento della vittima in una comunità protetta, l’intervento di personale specializzato per fornire supporto psicologico, nonché la comunicazione urgente della notizia di reato all’Autorità Giudiziaria per l’eventuale adozione di misure pre-cautelari e cautelari.
Non è tardata ad arrivare la risposta del Tribunale di Catanzaro che, su richiesta del Pubblico Ministero, ha emesso un’ordinanza di aggravamento di misura cautelare eseguita nello stesso giorno dai Carabinieri sottoponendo così l’uomo agli arresti domiciliari per aver commesso il reato di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie, nonché per non aver ottemperato al divieto di avvicinamento alla persona offesa, misura a cui era già sottoposto per analoghi reati commessi nei confronti della donna.