Omicidio Di Pietrantonio: ergastolo in appello all’ex fidanzato

Vincenzo Paduano e Sara di Pietrantonio

La mamma di Sara Di Pietrantonio: “Scelta importante per tutte le donne”

Ergastolo per omicidio e stalking“. È la sentenza inflitta dalla Corte d’Appello (appello bis) di Roma nei confronti di Vincenzo Paduano, la guardia giurata che il 29 maggio 2016 uccise e diede alle fiamme l’ex fidanzata Sara di Pietrantonio (in via Magliana, a Roma).

La Cassazione infatti ha ritenuto che Paduano andasse condannato anche per il reato di Stalking, oltre che per l’omicidio aggravato dalla premeditazione.

Il rito abbreviato e la sentenza di secondo grado

Bisogna ricordare che già nel 2017 Paduano era stato condannato all’ergastolo, al termine del rito abbreviato. In secondo grado però la Corte d’Appello d’Assise, nel maggio 2018, aveva ridotto la pena a 30 anni, riqualificando il reato di stalking ed assorbendolo in quello d’omicidio.

Decisione della Cassazione

Operazione questa ritenuta inappropriata dalla Cassazione che ha valutato come il reato di Stalking vada distinto da quello di omicidio, con la conseguenza di una rideterminazione della pena (stabilita l’11 settembre 2019 nell’appello bis).

Le parole della mamma di Sara

La mamma della ragazza dichiara che è stata una scelta questa importantissima “per tutte le donne. Ormai Sara non tornerà più”, dice la mamma della ragazza, assistita dall’avvocato Stefania Iasonna, e continua:” però è un segnale importante quello della Corte perché riconosce l’esistenza del reato di Stalking sul piano psicologico”.

Così i giudici della Corte d’appello bis hanno condannato all’ergastolo il Paduano, riconoscendo appunto lo stalking come reato perseguibile a parte e non assimilabile all’omicidio.

Una scelta importante questa che segnerà la storia della giurisdizione italiana e che condizionerà l’azione della giustizia operabile nei confronti dei “carnefici” per la tutela delle donne vittime di violenza, in maniera più efficace e punitiva.