20 arresti, tra cui 15 in carcere e 5 agli arresti domiciliari, smantellando un’organizzazione criminale transnazionale che importava e distribuiva ingenti quantitativi di droga tra Milano, la Calabria e altre regioni
Le forze dell’ordine italiane hanno appena concluso un’importante operazione contro una delle più potenti organizzazioni criminali dedite al narcotraffico che operavano tra Lombardia e Calabria. I militari della Guardia di Finanza di Pavia, insieme al Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO), hanno eseguito, nelle prime ore del mattino, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Milano. L’operazione ha portato all’arresto di 20 persone, di cui 15 in carcere e 5 ai domiciliari, accusate di far parte di un’associazione transnazionale dedita al traffico di droga.
La banda, radicata soprattutto nelle province di Milano, Pavia, Reggio Calabria, Lecco e Piacenza, operava attraverso un complesso sistema di cellule, ognuna con compiti specifici, ma unite dall’obiettivo comune di importare e distribuire ingenti quantitativi di droga. L’indagine ha rivelato che l’organizzazione era a capo di un vasto circuito di narcotraffico che riforniva principalmente la piazza di Milano, con forniture provenienti dalla Calabria, ma anche da altre aree come il Marocco e la Spagna.
Secondo gli inquirenti, il gruppo ha avuto accesso a grandi quantità di cocaina e hashish grazie ai contatti consolidati con le organizzazioni mafiose calabresi, tra cui i clan Barbaro di Platì, e con gruppi criminali albanesi e sudamericani, che gestivano le rotte internazionali della droga. Le operazioni investigative hanno messo in luce l’importazione di circa 1.000 chili di cocaina, 1.000 chili di hashish e 173 chili di eroina, con una distribuzione capillare che ha coinvolto anche la malavita milanese, in particolare nel quartiere Barona di Milano, uno dei centri nevralgici del traffico.
Oltre all’enorme volume di stupefacenti, le indagini hanno svelato un sistema di riciclaggio dei proventi illeciti che ha fruttato all’organizzazione circa 11 milioni di euro. La cifra veniva occultata tramite l’utilizzo di canali bancari “sommersi”, gestiti da collettori cinesi, per trasferire il denaro all’estero in modo tale da eludere i controlli e i sequestri delle autorità. Inoltre, nel corso delle operazioni, sono stati sequestrati 250 chili di droga destinati al mercato milanese e circa 800.000 euro in contante, provenienti proprio dai guadagni derivanti dalla vendita degli stupefacenti.
L’operazione si inserisce in un ampio quadro di lotta alla criminalità organizzata, coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, che ha visto il coinvolgimento di numerose forze di polizia. Sebbene il procedimento penale sia ancora nella fase delle indagini preliminari, i risultati ottenuti dalle forze dell’ordine evidenziano la portata internazionale e la complessità dell’organizzazione criminale. La responsabilità degli arrestati sarà definitivamente accertata solo al termine del processo, con una sentenza irrevocabile di condanna.
Le indagini proseguono per individuare eventuali altre complicità e smantellare ulteriormente le reti internazionali di narcotraffico che minacciano la sicurezza e l’integrità economica delle nostre comunità.
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