Il tribunale di Catanzaro annulla pignoramenti eseguiti dalla LaB consulenze per multe rilevate da un autovelox non omologato sulla Statale 106
Un recente intervento del Tribunale di Catanzaro ha sollevato interrogativi sulla legittimità degli autovelox installati lungo la statale 106 nel comune di Simeri Crichi. In particolare, il giudice ha fermato i pignoramenti effettuati dalla società LaB Consulenze per conto del comune, ritenendo che le multe emesse non avessero fondamento legale, essendo state rilevate da uno strumento non omologato.
L’autovelox in questione è stato oggetto di controversie sin dall’installazione. Già in passato, il Prefetto di Catanzaro aveva espresso dubbi sulla sua conformità alle normative vigenti, mentre la Corte di Cassazione ha recentemente sottolineato l’importanza dell’omologazione per la validità delle sanzioni. Questo è stato ulteriormente evidenziato dall’Ufficio di Procura, che ha disposto il sequestro di apparecchiature non conformi, tra cui quella presente lungo la SS 106.
Francesco Di Lieto, legale e portavoce del Codacons, ha dichiarato che l’uso di un dispositivo privo di omologazione comporta l’illegittimità delle sanzioni imposte, rendendo inesigibili le somme richieste ai trasgressori. In questo contesto, il Tribunale ha accolto un’opposizione contro i pignoramenti effettuati dalla LaB Consulenze, evidenziando l’assenza di prove riguardanti la notifica dei verbali o dell’ingiunzione di pagamento.
L’operato della società di riscossione è stato quindi condannato, con il Tribunale che ha rimarcato come l’autovelox non fosse stato sottoposto alle necessarie procedure di omologazione. Inoltre, si è fatto riferimento a una sospensione del funzionamento dell’apparecchio, decisa dal Ministero degli Interni per mancanza di conformità alle normative.
Questa decisione rappresenta una boccata d’ossigeno per molti automobilisti che hanno ricevuto pignoramenti per multe di cui non erano nemmeno a conoscenza. Infatti, le multe, in teoria, dovrebbero servire a migliorare la sicurezza stradale, ma la loro gestione, in questo caso, solleva seri dubbi sulla trasparenza e sull’efficacia delle procedure adottate.
L’esito di questa vicenda mette in luce la necessità di una revisione delle norme riguardanti gli strumenti di rilevamento delle infrazioni, affinché situazioni simili non si ripetano in futuro.
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