Slc Cgil: “Gestione scellerata negli appalti in Rai Calabria”

SLC CGIL

«Dopo mesi di continue richieste di chiarimento, segnalazioni alle autorità interne della Rai, in cui si palesava una gestione alquanto discutibile degli appalti nella sede calabrese, tenuto conto delle risposte elusive e del permanere di pratiche contestabili di affidamento delle attività in appalto abbiamo dato mandato ai nostri legali per l’avvio di un contenzioso per condotta anti-sindacale ai sensi dell’art.28 della L.300/1970». Lo annuncia la segreteria regionale della Slc Cgil Calabria.

«Il contratto collettivo Rai, – spiega il sindacato –  all’art.12, sul tema degli appalti è chiaro. Stabilisce quali siano le competenze della direzione aziendale in materia di tempi e informativa alle organizzazioni sindacali per rendere chiaro e trasparente la gestione dell’affidamento di lavori in esterna. E da parte della direzione regionale calabrese non solo è mancato il rispetto dei tempi, ma alle continue sollecitazioni poste dalla Rsu, l’informativa fornita appare parziale e carente di tanti lavori affidati all’esterno. Questa situazione non è più sostenibile, le professionalità dei dipendenti Rai tenute ferme in un angolo ed il lavoro dato continuamente in esterno. Se da un alto ci chiediamo se effettivamente questa gestione provochi economie alla sede (abbiamo forti dubbi) dall’altro non possiamo che stigmatizzare il comportamento di un direttore che non valorizza le professionalità e le competenze interne e continua a dilapidare risorse dando lavoro in appalto».

«Quanto sta accadendo a Reggio Calabria da qualche tempo ha del paradossale. Un dipendente Rai – continua la segreteria – è stato trasferito nella sede periferica della Rai sullo stretto, seppur non ci sia nulla da eccepire nella forma, non comprendiamo come possa operare lo stesso visto che in quel centro non vi è alcuna apparecchiatura tecnica. Nei fatti, quindi, ci si ritrova con un dipendente inoperoso, costretto a veder sfilare i lavoratori di aziende in appalto che quotidianamente vengono impegnati per le esigenze del tgr. Esprimiamo profondo sdegno per quanto continua ad accadere nella sede Rai in Calabria, ed in particolare ci preoccupa il silenzio delle istituzioni a cui abbiamo fatto recapitare le nostre segnalazioni e denunce».

«Noi non ci fermeremo, anzi rilanceremo con maggior vigore le nostre denunce, sia per la difesa e la tutela dell’occupazione e della professionalità delle maestranze, sia per il rispetto dei tanti cittadini che versando il canone Rai pretendono chiarezza e trasparenza nella gestione del denaro pubblico. La tematica degli appalti – conclude la segreteria – è da troppi sottovalutata, in troppi non comprendono come una gestione efficace possa da un canto possa dare lavoro stabile e duraturo e dall’altro permettere che il sito calabrese della rai diventi un centro di produzione culturale di riferimento per l’intero territorio regionale».