Un tragico scontro a fuoco avvenuto l’11 luglio a Seregno, in provincia di Monza e Brianza, ha portato all’arresto di sei individui, coinvolgendo due gruppi appartenenti alla comunità calabrese. Secondo quanto riportato dai carabinieri, i tre fermati avrebbero aperto il fuoco per primi verso il furgone dei due fratelli, che a loro volta li avrebbero inseguiti e risposto con altrettanti colpi. L’esito dell’aggressione è stato un ferito e un’autovettura distrutta.
I protagonisti di questa drammatica vicenda sono stati identificati e arrestati grazie a un’intensa attività di indagine, condotta dai militari della compagnia di Seregno e del nucleo investigativo del Comando provinciale, sotto il coordinamento della procura di Monza. Gli inquirenti hanno svolto un’analisi approfondita degli impianti di videosorveglianza, effettuato pedinamenti e osservazioni, intercettazioni telefoniche e ambientali, e condotto rilievi tecnici sulla scena del crimine, un tratto di strada lungo circa 400 metri, frequentato e trafficato.
L’episodio ha coinvolto due veicoli, un furgone e un’auto, entrambi guidati da gruppi armati. Durante lo scontro a fuoco sono stati esplosi almeno 14 colpi di pistola calibro 7.65 mm. Questi spari hanno suscitato paura e sconcerto nella zona, poiché alcuni proiettili hanno colpito anche le vicinanze di un oratorio che, al momento dell’incidente, era pieno di persone impegnate in diverse attività.
Il furgone coinvolto nel conflitto si è rapidamente dileguato dopo l’agguato, mentre l’utilitaria, colpita da numerosi proiettili, è stata protagonista di un violento incidente, schiantandosi contro un mezzo pesante e poi contro un albero.
I carabinieri hanno riferito che i tre arrestati a bordo dell’auto sono stati catturati nelle prime ore del 22 luglio a Catanzaro e Laureana di Borrello, entrambe in provincia di Reggio Calabria. Le accuse a loro carico sono di tentato omicidio e porto illegale di arma da sparo in luogo pubblico. Gli uomini hanno sparato sette colpi in sequenza senza colpire alcun bersaglio, e questo ha portato a una reazione violenta da parte del gruppo avversario, scatenando un vero e proprio conflitto a fuoco.
Le indagini hanno fornito importanti informazioni balistiche grazie all’analisi svolta dal Reparto Investigazioni Scientifiche (Ris) di Parma, rivelando che la sparatoria è stata avviata dai membri del gruppo a bordo dell’auto. Dopo aver incrociato un mezzo pesante, hanno aperto il fuoco senza colpire alcuno, finendo però per essere inseguite e attaccate dai membri del gruppo avversario, con tragici esiti.
Oltre ai tre uomini responsabili della sparatoria, sono stati arrestati anche il 56enne ferito nell’agguato e i suoi due figli, rispettivamente di 31 e 29 anni, ritenuti complici dell’attacco. Durante l’episodio, il 56enne è stato colpito nella parte bassa della schiena, ma fortunatamente è sopravvissuto e dopo cinque giorni di degenza è stato dimesso dall’ospedale di Desio, dove gli sono state rimosse le ogive dei proiettili.
L’operazione per l’arresto dei responsabili è stata coordinata tra diverse località, coinvolgendo i carabinieri di Monza Brianza, Catanzaro e Reggio Calabria. Sono state effettuate sette perquisizioni domiciliari sia in Calabria che nella Brianza e in provincia di Como, durante le quali sono stati utilizzati cani addestrati per la ricerca di armi, esplosivi e stupefacenti. Il nucleo Elicotteri dei carabinieri di Orio al Serio (Bergamo) ha fornito ulteriore supporto durante l’operazione.
Questo scontro a fuoco tra due gruppi calabresi ha gettato luce sulla presenza di fenomeni criminali radicati in alcune comunità e ha evidenziato la necessità di continue attività investigative per contrastare il dilagare di attività illegali e violente. La sparatoria di Seregno, con le sue conseguenze tragiche, richiama l’attenzione sul tema della sicurezza pubblica e sulle azioni necessarie per preservare l’incolumità dei cittadini e della società nel suo complesso.