Spettacoli a rischio nei teatri italiani vittime del caro energia e al cinema il prezzo dei biglietti aumenta del 20%

CINEMA
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Non c’è pace per il mondo dell’arte: gli spettacoli che hanno subìto un forte arresto a causa della pandemia ora sono a rischio per le bollette stratosferiche per il caro energia che sta preoccupando aziende e famiglie.

È di ieri il comunicato stampa del Sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita per la forte preoccupazione circa il regolare svolgimento della programmazione del Teatro Politeama, fiore all’occhiello della Città, che potrebbe subire uno stop nella stagione attuale. Il costo delle bollette potrebbe compromettere seriamente la programmazione degli spettacoli già fissati dei quali si sono già venduti i biglietti.

Secondo il Primo Cittadino del Capoluogo di Regione, “il Politeama e gli altri teatri storici calabresi, come il Rendano di Cosenza e il Cilea di Reggio, avrebbero bisogno di un finanziamento ad hoc restituendo significato alla legge regionale.”

Cinema vuoti: gli spettacoli vittime dell’economia stagnante e del Covid

Se i teatri italiani hanno problemi ad affrontare un buio periodo fatto di incertezze e di difficoltà economiche, anche i cinema italiani non godono di buona salute.

Secondo un’indagine di Swg per il ministero della Cultura, pubblicato dalla rivista Money, il 60% degli italiani non va al cinema.

Le cause sarebbero: le difficoltà economiche, poiché il cinema è visto come un intrattenimento e quindi superfluo, ma anche le offerte delle piattaforme virtuali come Netflix o Amazon Prime sviano il pubblico dalle sale.

Incide anche molto l’aumento del costo dei biglietti che è volato oltre il 20%.

Le difficoltà economiche delle famiglie fanno l’ago della bilancia circa la frequentazione delle sale cinematografiche, visto anche il caro energia da fronteggiare, ma non è l’unico fattore a determinare il vuoto nelle sale.

Infatti, secondo questo report, incide anche l’offerta dei film in programmazione. Tanti italiani vorrebbero andare al cinema, ma tra difficoltà economiche e poca attrattività, preferiscono convergere su altri tipi di intrattenimento o privarsene. 

A frequentare maggiormente le sale sarebbero i giovani, le famiglie con bambini e i residenti nelle grandi città

Anche l’uso della mascherina al chiuso ha penalizzato il settore dei cinema. La diffusione del Covid ha imposto delle regole rigide che non tutti hanno condiviso e gradito, preferendo stare magari a casa. Il Green Pass ha fatto poi il resto. Tutte le misure volte a prevenire il contagio adottate fino al 15 giugno hanno di fatto impaurito molti italiani; il 47% degli spettatori non ha successivamente frequentato gli spettacoli per il timore di infettarsi.

Sicuramente tutto ciò non spiega il dato allarmante del 60%. Il Covid è sicuramente una delle cause, ma non l’unica.

Alla base c’è la forte crisi economica che attanaglia le famiglie e il conseguente aumento dei prezzi dei biglietti: “Solo nel 2022 è cresciuto del 2,4% sull’anno precedente, quando era già aumentato del 16,67% (rispetto al 2020)“.

Quindi, tra la paura di infettarsi, le offerte più allettanti su piattaforme streaming, la bassa qualità dei film e anche le difficoltà economiche, c’è anche una parte di pubblico che ha perso l’abitudine di andare al cinema. Quest’ultimo dato riguarda circa il 20% del pubblico che ha cambiato stile di vita.

Il 2023 si prospetta ancora una volta un anno difficile per gli operatori degli spettacoli per i quali servono delle misure economiche adeguate.

Se per tanti un film o uno spettacolo al cinema o al teatro sono solo intrattenimento, per tante famiglie è una questione di sopravvivenza.

Dietro le quinte lavorano tecnici e impiegati il cui lavoro è fortemente (e nuovamente) a rischio.