“Siamo vicini ed esprimiamo vicinanza ai colleghi infermieri che, lavorando nelle strutture sanitarie private, percepiranno il sussidio della cassa integrazione. A tutti loro auguriamo di riprendere presto le retribuzioni spettanti e che si torni ad una piena regolarità contributiva, oltre che lavorativa”. Ad affermarlo è Fausto Sposato, presidente dell’Opi di Cosenza.
Il rappresentante di tutti gli infermieri cosentini affronta poi un altro argomento importante. “Apprezziamo la scelta di effettuare finalmente tamponi a tutto il personale sanitario ma non basta. Perché ancora molti infermieri lavorano con pochi ed a volte senza Dpi, senza alcuna protezione. E poi chi assicura che il tampone negativo di oggi non diventi un tampone positivo domani? È un circolo vizioso che assolutamente non va bene. Occorrono coraggio e scelte immediate” spiega Sposato.
Il terzo passaggio è sul cosiddetto “reclutamento”. Su questo aspetto il presidente dell’Ordine pretende chiarezza. E scelte diverse. “Non è questo il modus operandi giusto. Pur se si tratta di piena emergenza non è pensabile che chi viene chiamato a lavorare in queste ore drammatiche non abbia una certezza temporale lavorativa. Si proceda invece con avvisi pubblici precisi, corretti. Con lo scorrimento della graduatorie, con incarichi dettagliati e con ruoli da ricoprire anche dopo l’emergenza. In questo modo – spiega Sposato – si sovra-caricano i colleghi che già lavorano con difficoltà. Lo ribadiamo da tempo ormai: servono sempre gli infermieri. Siamo sotto organico da anni ed ora è giunto il tempo di rimediare ad una situazione non più rinviabile. Siamo ancora in tempo”, il suo grido d’allarme.
Infine l’incertezza dei percorsi Covid. “Si crea promiscuità se non si capisce dove si porta il paziente contagiato. In quali ospedali, in quali reparti. E poi che ne sarà delle altre emergenze? Quella cardiaca, quella traumatologica, chirurgica, etc…tutte le altre non sono problemi e malfunzionamenti da curare? Noi infermieri non faremo alcun passo indietro. Non lo abbiamo fatto prima e siamo in prima linea adesso. Ma vogliamo anche risposte concrete, a tutti i livelli e senza delegare più nessuno, relegando i soliti noti nei posti di comando. Non è tempo di fare polemiche ma non possiamo più accettare che altri decidano per noi…l’appello è di restare uniti in questo momento ma passata la tempesta chiederemo conto di ogni cosa”.