Prosegue però la siccità al Nord-ovest anche se il Ninho bussa alle porte del Pacifico
Il cielo a pecorelle di questa mattina (altocumuli pre frontali) altro non fa che annunciare il previsto cambiamento del tempo posto in tendenza diversi giorni fa dal Meteorologo Stefano Bernardi.
Sono attese piogge, temporali e il ritorno della neve sui monti. Quest’ultima , in alcuni casi, cadrà ad altezze relativamente basse per il periodo.
Ad essere maggiorente interessati saranno i versanti orientali della penisola ragion per cui c’è da credere che per l’ennesima volta il Nord-ovest italico sarà preda, proprio come ampiamente annunciato da Bernardi, del Fohn ( favonio), il vento di ricaduta dalle Alpi che con il suo incalzare altro non rappresenterà che l’antitesi della condensazione del vapore acqueo e quindi della fabbricazione delle nuvole.
Proseguirà, quindi, purtroppo dovremmo dire, la siccità in quelle zone già fortemente tarlate da questa piaga.
Potrebbero invece contare su possibile neve fresca gli impianti sciistici del comprensorio abruzzese.
In questi ultimi giorni non si fa altro che parlare dell’avvento del Ninho in luogo della famigerata Ninha che per due anni ha caratterizzato la temperatura delle acque del Pacifico e con essa il ciclo climatico, come è in uso nel linguaggio meteorologico del professionista aquilano, dell’intero pianeta.
Cambierà quindi qualcosa per il futuro? Lo vedremo.
Intanto rimettiamo per alcuni giorni negli armadi quelle magliette corte che con troppa fretta le persone in questo periodo tirano fuori anche e soprattutto perché l’Artico non scherza.